Andrea Riccardi ha presentato recentemente la biografica di papa Benedetto scritta da Elio Guerriero "Servitore di Dio e dell'umanità". In realtà sono più di uno i libri pubblicati negli ultimi mesi che aiutano a comprendere meglio una personalità che, nonostante le discussioni e forse proprio per queste, ha inciso molto sulla Chiesa. Qui una rassegna di questi testi pubblicata da Andrea Riccardi sul magazine Sette del Corriere della Sera.
Le dimissioni di Benedetto XVI hanno sorpreso il mondo. Con l'annuncio dell`11 febbraio 2013, si sono aperti problemi nuovi, non solo sulle motivazioni della scelta, ma sull'inedita situazione di un papa dimissionario. La presenza di due Papi, uno in carica e l'altro emerito, rappresenta uno scenario nuovo per il cattolicesimo. In realtà, con l`elezione di papa Francesco, non si sono verificati problemi, anche per il carattere retto e riservato di Joseph Ratzinger, nonostante entrambi vivano a pochi metri di distanza nella cinta vaticana. Il "Papa emerito" - così lo si chiama - è comparso in pubblico poco e solo su invito di Francesco. Vive ritirato, seppure riceve amici ed ex collaboratori. Ogni tentativo di tirarlo dentro i dibattiti della Chiesa - che sembra ci sia stato - è fallito. In realtà, questa nuova esperienza istituzionale non ha creato problemi, anche se molto si deve all`intesa tra le due persone, al loro carattere e al loro senso della Chiesa. Tuttavia il papa emerito non si è sottratto del tutto alle discussioni. Ha risposto in "Ultime conversazioni" alle domande del giornalista tedesco Peter Seewald, autore di una precedente intervista. Benedetto, che pur ha scelto di restare in disparte, ora fa sentire la sua voce. Parla della sua storia e delle dimissioni.
Esprime simpatia per Francesco e dichiara: «Ognuno deve avere il proprio temperamento. Uno magari è un po` riservato, un altro un po` più dinamico...». Del resto, papa Benedetto ha motivi per intervenire nuovamente. Infatti, con le dimissioni, si è sottoposto al giudizio di molti. Tantissimi, allora, erano contrari a quell`atto inedito. E lo manifestarono. Anche se poi parecchi hanno rivisto le loro posizioni. C`è stato un gran discutere sull`opportunità della scelta e i suoi motivi. È irreale che Ratzinger possa consegnarsi del tutto al silenzio, fuori dalla storia. Lui stesso sente la necessità di dire le sue ragioni in un confronto apertosi nel febbraio 2013 o forse di allargarne la prospettiva. Con la rinuncia, il Papa è divenuto non solo oggetto di discussioni, ma dello stesso dibattito storico. È, infatti, sorprendente come già si pubblichino biografie complete su lui. In Italia, Roberto Regoli, uno storico dell`Università Gregoriana, ha edito qualche mese fa Oltre la crisi della Chiesa. È un`analisi del pontificato di Ratzinger, che indaga sul governo, sulle difficoltà, sulle dimissioni. E lo fa con chiarezza, anche se sono vivi ancora tutti i protagonisti di quelle vicende. Non è troppo presto per un lavoro storico? In realtà, la storia contemporanea corre più veloce di ieri. È stato lo stesso Benedetto XVI ad aprire, con le dimissioni, il dibattito sul suo pontificato. Non c'è stata la morte del Papa, con quel seguito di lutto o di cordoglio. Subito si è cominciato a dibattere su Ratzinger. In un'altra prospettiva, Elio Guerriero, che ha alle spalle un'importante esperienza editoriale ma anche una conoscenza personale del papa, ha scritto una biografia completa, fin dalla nascita: Servitore di Dio e dell'umanità. Si tratta dell'avvincente storia di un uomo, che muove i suoi primi passi nella Germania nazista, immerso nel cattolicesimo bavarese che quasi fa scudo alla nazionalizzazione delle coscienze. È una biografia con costante attenzione al pensiero teologico del Papa, senza cui è impossibile capire le sue scelte e il suo governo che è, nei fatti, un "governo pensato". Questi studi aiutano a comprendere meglio una personalità che, nonostante le discussioni e forse proprio per esse, ha inciso molto sulla Chiesa e sulla cultura. Non solo perché Papa, ma perché uomo di pensiero. Ratzinger ha scritto di San Bonaventura, al cui modello s'ispira: «Governare non era semplicemente un fare, ma era soprattutto pensare e pregare. Alla base del suo governo, troviamo sempre la preghiera e il pensiero; tutte le sue decisioni risultano dalla riflessione, dal pensiero, illuminato dalla preghiera». Questo è stato Joseph Ratzinger, una figura che si comincia a capire meglio.
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