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Sì al quesito sulla cittadinanza per un'Italia più giusta e prospera

Foto Sant'Egidio L'integrazione di chi vive e lavora nel nostro Paese genera benefici sociali, economici e demografici Il quinto quesito del prossimo referendum propone di dimezzare da dieci a cinque anni i tempi di residenza legale in Italia per ottenere la cittadinanza italiana per lo straniero extracomunitario. Sono favorevole a una risposta positiva.  Bisogna rimettere in discussione una politica che scoraggia la concessione della cittadinanza ai cittadini non Ue.  Tale politica corrisponde a una visione, anzi a una "non visione": la diffidenza verso i non italiani che vengono nel nostro Paese, vivono qui, lavorano, pagano le tasse, contribuiscono al comune benessere.  Questa diffidenza ispira le lungaggini burocratiche che ritardano le pratiche per la cittadinanza anche per chi ne ha diritto. Soprattutto manifesta il disinteresse a integrare gente che già vive in Italia e di cui la nostra economia ha bisogno, come segnalano, inascoltati, tanti imprenditori. Le i...
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Papa Leone XIV, buon pastore in un mondo inquieto per guidarci sulla via dell'amore

Leone XIV durante la Messa di insediamento il 18 Maggio - Foto da vatican.va «Cristo vuole che diventiamo un'unica famiglia», ha detto Leone XIV nella Messa di insediamento Domenica scorsa si è celebrata la liturgia di inizio del ministero petrino di Leone XIV. Si sono conclusi giorni complessi, aperti dall'intenso commiato di papa Francesco a Pasqua in piazza San Pietro, dalla sua morte, poi dalle discussioni nelle congregazioni generali dei cardinali, per finire con l'elezione di Leone XIV. È stato un tempo segnato dalla partecipazione di tanti al dolore per la perdita di un Pontefice amato (seppure contrastato da alcuni), dalla discussione sullo stato della Chiesa, infine dall'elezione - una sorpresa - del nuovo Papa. Un periodo in cui la Chiesa, le sue parole, sono stati al centro dell'attenzione del mondo. Non è stata solo una storia tra cattolici, ma una vicenda che ha toccato molti dalle più diverse posizioni di fede o che seguono con interesse il Papa e il s...

Il boia è sempre al lavoro: l'escalation delle esecuzioni

Foto Sant'Egidio Oltre il 90% in Iran, Iraq e Arabia Saudita, ma più di due terzi degli Stati Onu chiedono la moratoria Amnesty International ha pubblicato il rapporto annuale sulla pena di morte per il 2024, rilevando dati apparentemente contraddittori. Anzitutto la crescita di esecuzioni a livello globale con l'apice di 1.515. Iran, Iraq e Arabia Saudita sono responsabili del 91% delle esecuzioni note, registrandone l'impressionante totale di 1.380, mentre non si può quantificare quanto avviene in Cina, Corea del Nord e Vietnam.  Diminuiscono però gli Stati che applicano la pena capitale o la mantengono nei loro ordinamenti. Sono 113 i Paesi che l'hanno abolita e 145 quelli che l'hanno eliminata dalle leggi o dalla prassi.  Per la prima volta, più di due terzi degli Stati membri dell'Onu hanno votato la decima risoluzione dell'Assemblea generale per la moratoria della pena di morte.  Prezioso è il magistero di Francesco, che afferma: «La pena di morte è ...

Un popolo unito attorno al Papa nel segno della carità e della pace: il nuovo Pontefice deve contare sull'accoglienza di tutti per guidarci sulla via della speranza

  I cardinali riuniti nella Cappella Sistina al momento dell'"Extra omnes" il 7 maggio - Foto da Vatican Media Mentre scrivo l'elezione non è ancora avvenuta. Ma ricordo che Benedetto XVI, accomiatandosi dopo le dimissioni, disse: «Nel collegio cardinalizio c'è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza». Facciamo nostre queste parole di un grande credente: non sappiamo il nome dell'eletto, ma sarà il nostro Papa, colui che conferma nella fede i fratelli e guida la Chiesa. Attorno al Santo Padre si fa l'unità della Chiesa. Non solo con l'obbedienza, ma anche con la "reverenza". Quest'ultima parola suona antica ma è vitale: rispetto profondo.  I giorni prima del conclave sono stati attraversati da una certa irriverenza: sui media e sui social, che hanno dovuto riempire le "pagine" con pronostici e indiscrezioni. Irriverente, quanto curiosa, è l'immagine di Trump vestito da Po...

I poveri, la pace, una Chiesa aperta: l'eredità di un grande pontefice

Foto da Vatican News   Francesco si è assunto la responsabilità di sfide titaniche, ricevendo a volte applausi, altre rifiuti  Papa Francesco si è spento come avrebbe voluto, dopo aver salutato il suo popolo a Pasqua. L'ha benedetto, con un filo di voce e solennità, dall'alto della loggia di San Pietro. E stata la sensazione di tanti, che si è trasformata in un profondo rispetto e gratitudine per una vita che, dal 2013, si è consumata per la Chiesa, i cristiani, le religioni, il mondo, i popoli sofferenti e in guerra e i poveri. Perché Bergoglio, primo Papa che non ha vissuto il Concilio, ha rimesso i poveri al centro della Chiesa, realizzando la Chiesa dei poveri di cui parlava il Vaticano II.  Ha chiesto ai cristiani di toccare i poveri: è il superamento di quell'attivismo di iniziative assistenziali istituzionalizzate che ha abitato buona parte del mondo cattolico. Toccare il povero è un atto sociale e umano, ma anche mistico: sì, mistico, perché Francesco ha visto ne...

La Pasqua unica dei cristiani rafforza la nostra speranza. L'ecumenismo è il presupposto per costruire la pace, grazie anche alla forza dei martiri

  Foto Sant'Egidio I1 mondo sembra tanto diviso: le guerre che non vedono fine, le barriere più alte per i rifugiati e i migranti, il taglio della cooperazione (l'hanno fatto gli Stati Uniti e si accinge a farlo l'Olanda), i dazi e la guerra commerciale, i nazionalismi... Si vanno distruggendo quei processi di convergenza, messi in campo faticosamente.  Basterebbe pensare alla crisi delle Nazioni Unite, nate dal crogiuolo della Seconda guerra mondiale per «salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità». Oggi sembrano inattuali o indesiderate. Colpo dopo colpo vengono minate quelle acquisizioni verso un nuovo ordine mondiale alla luce del comune destino dei popoli. Del resto, la riabilitazione della guerra è un fatto evidente, su cui abbiamo insistito più volte. Davanti a questo scenario viene da essere pessimisti.  Nel 1942, durante la guerra, in un momento duro, i...

Meno figli, più anziani: l'Italia invecchia e non sa dove andare

Foto Sant'Egidio Contro il declino servono sempre più lavoratori stranieri per far fronte ai bisogni del Paese Nel 2024 sono nati in Italia 370 mila bambini, il 2,75% in meno rispetto al 2023. Così comunica l'Istat.  Gli italiani continuano ad avere meno figli. Una notizia che preoccupa e fa pensare. Sono calati i decessi: oggi 651 mila, il 3,7% in meno rispetto all'anno precedente.  La speranza di vita (83 anni e quattro mesi) cresce di cinque mesi.  Una buona notizia! Complessivamente però diminuisce la popolazione italiana (37 mila persone in meno), ma soprattutto è globalmente più anziana.  È anche significativa un'altra rilevazione dell'Istat: il Paese perde 156 mila cittadini che vanno a lavorare o vivere all'estero. Questo pone una domanda: perché lasciano l'Italia?  Sono giovani alla ricerca di lavoro o di una vita migliore; sono pensionati che vogliono subire di meno il peso fiscale.  Il panorama umano e lavorativo d'Italia cambia costantement...