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Una riflessione sulle elezioni negli USA: finisce un'era, non è solo un problema politico ma morale e spirituale

Il neoeletto presidente degli Sati Uniti Trump insieme al presidente uscente Biden il 13 Novembre - Foto White House Trump ha vinto le elezioni alla presidenza americana. Il dibattito sulla sua possibile vittoria dura ormai da anni, perché il tycoon di New York ha sempre detto di voler tornare al potere, anzi di rappresentare un'alternativa all'America di Biden, di Kamala Harris e dei democratici.  Il suo non è un comune cambio di presidenza. Non lo dico per drammatizzare, ma rivela un orientamento profondo di una parte cospicua del popolo americano che, smarrito e in difficoltà, cerca "protezione" in una figura carismatica, coraggiosa e aggressiva, che si fa carico dei propri interessi, "unto di Dio", perché scampato a un attentato.   Eppure questa figura ha molti profili ambigui, legalmente e democraticamente: basterebbe ricordare l'assalto sconcertante al Campidoglio del 2021 da parte dei suoi sostenitori. Lo stesso vicepresidente di Trump, Mike Penc
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La Georgia sospesa tra Russia e Unione europea

Mosca tenta di tornare a esercitare la sua influenza su aree frontaliere dell'ex Urss Il partito filorusso Sogno georgiano, che già deteneva la maggioranza, ha vinto le elezioni del 26 ottobre scorso, concentrando la propria campagna sulla pace con slogan come "Niente guerra" o "Scegliamo la pace". Un fiume di immagini del conflitto ucraino ha accompagnato la campagna. I risultati danno Sogno georgiano al 54%, ma sono contestati e ci sarà un parziale riconteggio. Tuttavia larga parte dei georgiani non vuole ripetere l'esperienza del 2008: la Georgia ha già vissuto la guerra, uscendone a pezzi e perdendo parte del proprio territorio (Abkhazia e Ossezia del Sud).  In Moldova il secondo turno delle presidenziali ha visto prevalere Maia Sandu, vicina all'Ue, anche se il referendum sull'Europa è passato per un soffio. La paura dei moldavi si deve alla vicinanza dei combattimenti e dei soldati russi in Transnistria, la Repubblica autoproclamata che vuole

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s

Il significato del ricordo del rastrellamento nazista a Roma del 1943.L'antisemitismo anche dove non si incontrano più ebrei

La manifestazione del 15 ottobre 2024 in ricordo della deportazione degli ebrei di Roma - Foto Sant'Egidio Il significato della manifestazione in ricordo del rastrellamento nazista a Roma del 1943 Sono trent'anni che il 16 ottobre si svolge a Roma una manifestazione promossa dalla Comunità ebraica e dalla Comunità di Sant'Egidio. Un lungo corteo si muove da Trastevere e giunge al Portico d`Ottavia, nell'antico quartiere ebraico, dove nel 1943, proprio in quel giorno, partì il più grosso contingente di ebrei di Roma, arrestati dai tedeschi perché ebrei.  Era sabato, un sabato nero, in cui più di mille ebrei romani furono sorpresi dai nazisti nelle loro case, all'alba, poi concentrati al Collegio militare per essere trasferiti alla Stazione Tiburtina. Tra loro c'erano 207 bambine e bambini. La destinazione era Auschwitz. Alla fine della guerra ne sono tornati solo sedici, fra cui una sola donna.  La Comunità ebraica di Roma, già isolata dalle leggi razziste del

Il ricordo del 16 ottobre 1943 si colloca in un tempo in cui la logica della guerra si è allargata. Ma la liberazione dalla paura è un augurio, una preghiera, una speranza per tutti

Andrea Riccardi alla commemorazione della deportazione degli ebrei di Roma, avvenuta il 16 ottobre 1943 Riportiamo il testo del discorso pronunciato da Andrea Riccardi il 15 ottobre 2024, al Portico d'Ottavia, nella commemorazione della deportazione degli ebrei di Roma, avvenuta il 16 ottobre 1943 Cari amici, il ricordo del 16 ottobre 1943 non cambia, ma si colloca nel tempo. Tempo di guerre che si allargano pericolosamente. Lo scorso anno eravamo sconvolti dell’attacco terroristico di Hamas a Israele il 7 ottobre, angosciati per i rapiti. E chiediamo il rilascio degli ostaggi sopravvissuti nella sofferenza, imprigionati a Gaza. Perché un anno di dolore per loro e i loro cari, che abbiamo conosciuto? Con una logica implacabile la guerra si è allargata. Ebrei, ora qualche cristiano, musulmani sono morti. Dove una vita umana, specie di bambini, specie in maniera crudele, è colpita, si spegne un po’ della nostra speranza e umanità. Penso pure all’Ucraina, cui siamo legati, e all’inver

Israele cerca di convincere gli Usa al via libera per l'attacco. Le conseguenze? Imprevedibili

Il Governo di Israele sta facendo ogni sforzo per convincere gli americani che è venuto il momento di attaccare l'Iran. Sono più di dieci anni che Benjamin Netanyahu cerca di persuadere le varie amministrazioni Usa di non fidarsi di Teheran. Con Obama si era creata una divergenza, soprattutto per l'accordo che Washington aveva siglato con gli iraniani sul nucleare civile.  Grande produttore di petrolio e gas, da tempo l'Iran vuole dotarsi di energia atomica, anche se l'idea è vista come una grave minaccia da Gerusalemme. Per questo Israele non vuole nessun accordo. Anzi, ha già mostrato in passato di opporsi a simili eventualità in altri Paesi della regione, bombardando sospetti siti nucleari in Siria e Iraq e cercando di frenare il programma iraniano. Con Trump, Netanyahu l'ha avuta vinta almeno sull'accordo, che è stato cancellato.  Anche l'uccisione da parte Usa, a Baghdad, del comandante dei guardiani della rivoluzione, Qassam Soleimani, ha mostrato la

L'inverno demografico, dopo le culle, sta svuotando le aule

Nei prossimi dieci anni avremo un milione e mezzo di studenti in meno. È questa la priorità Più di sette milioni di bambini e ragazzi (italiani e non) vanno ogni giorno a imparare qualcosa di nuovo nelle aule della scuola pubblica. Certo, questa appare invecchiata e a corto di risorse, confrontata con gli standard internazionali.  Gli edifici stessi sembrano spesso un po' vecchi e mal tenuti. Non è bello per i ragazzi che affrontano la prima grande sfida "pubblica" della loro vita. Negli ultimi decenni si sono perse molte occasioni per rinnovarla: difficile preparare in queste condizioni gli studenti alle sfide della rivoluzione digitale e dell'intelligenza artificiale! Alcuni chiedono più psicologi in classe, altri più materie civiche, altri più scienza, altri maggiore disciplina. Tutte cose che - ovviamente - potrebbero migliorarla.  Ma c'è da chiedersi: quale la missione della scuola nel prossimo futuro? L'inverno demografico, dopo aver svuotato le culle,