L'inverno più lungo
1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma
Andrea Riccardi
2008 | Edizioni Laterza
Vale la pena riprendere in mano questo libro, alla vigilia della Giornata della Memoria della Shoah, il 27 gennaio: non è solo storia degli ebrei e dei loro persecutori a Roma, dall8 settembre 1943 al 5 giugno 1944. È storia di un mondo: i collaboratori dei nazisti, i testimoni silenziosi, gli spaventati, i coraggiosi, la Chiesa. Ai tempi in cui Roma è città aperta e alla mercé dei tedeschi, tra le mura e i vicoli della città si consuma una guerra di fuggiaschi e nascondigli.
È una guerra nascosta e cruenta che porta i civili in prima linea: cittadini, uomini e donne di Chiesa, Pio XII in persona. Né potrebbe essere diversamente visto che Roma, di fatto e per comune sentire, non è più la capitale dell' effimero regime fascista, ma in tutto e per tutto la città del papa.
E come lui - caso unico e significativo di resistenza alla guerra - non combatte l'occupazione ma nemmeno cede; resiste, si impegna a sopravvivere, aiuta i ricercati a nascondersi.
Gli occupanti tedeschi lo avvertono e impongono il regime duro. In una Roma assediata dove le croci uncinate sostano sotto le finestre del papa, i nazisti catturano quasi duemila ebrei; muoiono nei campi di concentramento, alle Fosse Ardeatine.
All'incirca diecimila, invece, sopravvivono nascondendosi in case private, nei conventi e nelle parrocchie, negli ospedali, nelle istituzioni e nei territori della Santa Sede. Taluni di quelli che sono venuti in aiuto ai perseguitati sono stati riconosciuti come giusti. Di molti la maggioranza si è persa ogni traccia.
Lungo queste pagine Andrea Riccardi richiama dall'oblio la storia di uomini e donne comuni che, quando il male ha bussato alle loro porte, hanno mostrato un grande coraggio, hanno condotto una vita fuori dell'ordinario e sono poi tornati, semplicemente, a quella di ogni giorno.
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1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma
Andrea Riccardi
2008 | Edizioni Laterza
Vale la pena riprendere in mano questo libro, alla vigilia della Giornata della Memoria della Shoah, il 27 gennaio: non è solo storia degli ebrei e dei loro persecutori a Roma, dall8 settembre 1943 al 5 giugno 1944. È storia di un mondo: i collaboratori dei nazisti, i testimoni silenziosi, gli spaventati, i coraggiosi, la Chiesa. Ai tempi in cui Roma è città aperta e alla mercé dei tedeschi, tra le mura e i vicoli della città si consuma una guerra di fuggiaschi e nascondigli.
È una guerra nascosta e cruenta che porta i civili in prima linea: cittadini, uomini e donne di Chiesa, Pio XII in persona. Né potrebbe essere diversamente visto che Roma, di fatto e per comune sentire, non è più la capitale dell' effimero regime fascista, ma in tutto e per tutto la città del papa.
E come lui - caso unico e significativo di resistenza alla guerra - non combatte l'occupazione ma nemmeno cede; resiste, si impegna a sopravvivere, aiuta i ricercati a nascondersi.
Gli occupanti tedeschi lo avvertono e impongono il regime duro. In una Roma assediata dove le croci uncinate sostano sotto le finestre del papa, i nazisti catturano quasi duemila ebrei; muoiono nei campi di concentramento, alle Fosse Ardeatine.
All'incirca diecimila, invece, sopravvivono nascondendosi in case private, nei conventi e nelle parrocchie, negli ospedali, nelle istituzioni e nei territori della Santa Sede. Taluni di quelli che sono venuti in aiuto ai perseguitati sono stati riconosciuti come giusti. Di molti la maggioranza si è persa ogni traccia.
Lungo queste pagine Andrea Riccardi richiama dall'oblio la storia di uomini e donne comuni che, quando il male ha bussato alle loro porte, hanno mostrato un grande coraggio, hanno condotto una vita fuori dell'ordinario e sono poi tornati, semplicemente, a quella di ogni giorno.
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