Andrea Riccardi su "Avvenire" del 17 ottobre 2014
Primo giorno di Convegno per la Chiesa di Ischia radunata dal "soffio dello Spirito" e dall`invito del suo pastore, il vescovo Pietro Lagnese, per riflettere sull`esortazione apostolica "Evangelii gaudium" di Papa Francesco che chiama ad essere popolo di Dio in uscita, in cammino verso le periferie.
«Vorrei che tutti avvertissimo - ha detto monsignor Lagnese nel suo saluto introduttivo - che questa è una convocazione di Dio. Non stiamo qui per coltivare la nostra immaginazione senza limiti e perdere così il contatto con la realtà del nostro popolo fedele. Siamo qui per cooperare al sogno di Dio sulla sua Chiesa che è in Ischia. Vi chiedo di vivere questi giorni con cuore aperto e disponibile, sapendo che ciò richiede la capacità di mettersi in discussione come persone e come Chiesa ed essere disposti a cambiare strategie, modalità di azione, o forse, di più, il nostro stesso cuore!».
Al centro della prima giornata di convegno diocesano, l`intervento dello storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant`Egidio e già ministro per la cooperazione internazionale e l`integrazione che ha invitato tutti ad uscire dal pantano dell`individualismo che ci rende persone tristi e incapaci di condividere in pienezza la gioia del Vangelo: «Non siamo qui solo per rincominciare le attività pastorali o vedere facce che già conosciamo o ascoltare buoni discorsi - ha sottolineato -, ma questo è un evento che va al di là delle nostre storie personali: c`è una storia oltre noi! Diciamo la verità: nella nostra società ha valore solo ciò che ha un prezzo e ciò che non ha prezzo non ha valore. Il gratuito è deprezzato: il mondo degli affetti, dell`amicizia, della solidarietà, della terza età, dei bambini, che non producono niente e non entrano nel mercato è messo da parte. Noi siamo qui perché crediamo che nessuno si possa salvare da solo ma anche perché crediamo che la gente della nostra diocesi, i lontani, gli ostili, non si salvano da soli. Chiediamoci dunque come amare di più, come fare di più: non bisogna avere paura di cambiare; partendo dalle piccole cose si possono scrivere pagine di storia e ce lo insegnano i grandi santi della carità. Il Papa ci dice che tutto questo può avvenire con il Vangelo! Uscire, amare di più, non deve essere un dovere. Tante volte - ha aggiunto Riccardi - ci sentiamo irrealizzati non solo perché la nostra busta paga è carente ma perché siamo chiusi ed egoisti. Imboccare la strada dell`uscita è la nostra sfida ad un mondo triste». Quest`oggi nella seconda giornata di lavori è invece prevista la presenza del vescovo di Cassano all`Jonio Nunzio Galantino. Il segretario generale della Cei dedicherà il suo intervento alle sfide della nuova evangelizzazione in Italia.
Primo giorno di Convegno per la Chiesa di Ischia radunata dal "soffio dello Spirito" e dall`invito del suo pastore, il vescovo Pietro Lagnese, per riflettere sull`esortazione apostolica "Evangelii gaudium" di Papa Francesco che chiama ad essere popolo di Dio in uscita, in cammino verso le periferie.
«Vorrei che tutti avvertissimo - ha detto monsignor Lagnese nel suo saluto introduttivo - che questa è una convocazione di Dio. Non stiamo qui per coltivare la nostra immaginazione senza limiti e perdere così il contatto con la realtà del nostro popolo fedele. Siamo qui per cooperare al sogno di Dio sulla sua Chiesa che è in Ischia. Vi chiedo di vivere questi giorni con cuore aperto e disponibile, sapendo che ciò richiede la capacità di mettersi in discussione come persone e come Chiesa ed essere disposti a cambiare strategie, modalità di azione, o forse, di più, il nostro stesso cuore!».
Al centro della prima giornata di convegno diocesano, l`intervento dello storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant`Egidio e già ministro per la cooperazione internazionale e l`integrazione che ha invitato tutti ad uscire dal pantano dell`individualismo che ci rende persone tristi e incapaci di condividere in pienezza la gioia del Vangelo: «Non siamo qui solo per rincominciare le attività pastorali o vedere facce che già conosciamo o ascoltare buoni discorsi - ha sottolineato -, ma questo è un evento che va al di là delle nostre storie personali: c`è una storia oltre noi! Diciamo la verità: nella nostra società ha valore solo ciò che ha un prezzo e ciò che non ha prezzo non ha valore. Il gratuito è deprezzato: il mondo degli affetti, dell`amicizia, della solidarietà, della terza età, dei bambini, che non producono niente e non entrano nel mercato è messo da parte. Noi siamo qui perché crediamo che nessuno si possa salvare da solo ma anche perché crediamo che la gente della nostra diocesi, i lontani, gli ostili, non si salvano da soli. Chiediamoci dunque come amare di più, come fare di più: non bisogna avere paura di cambiare; partendo dalle piccole cose si possono scrivere pagine di storia e ce lo insegnano i grandi santi della carità. Il Papa ci dice che tutto questo può avvenire con il Vangelo! Uscire, amare di più, non deve essere un dovere. Tante volte - ha aggiunto Riccardi - ci sentiamo irrealizzati non solo perché la nostra busta paga è carente ma perché siamo chiusi ed egoisti. Imboccare la strada dell`uscita è la nostra sfida ad un mondo triste». Quest`oggi nella seconda giornata di lavori è invece prevista la presenza del vescovo di Cassano all`Jonio Nunzio Galantino. Il segretario generale della Cei dedicherà il suo intervento alle sfide della nuova evangelizzazione in Italia.
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