"La scelta del papa di indire un Giubileo straordinario che ha come suo
cuore la misericordia è il segno più evidente di una "Chiesa in uscita".
L'invito è a guardare con occhi nuovi, misericordiosi, le tante
situazioni di povertà, di sofferenza, di debolezza e di ingiustizia, che
toccano tante persone, a partire dai più deboli". Lo afferma all'ANSA
Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, commentando l'annuncio da
parte del papa dell'indizione di un Anno Santo. "Avere fissato l'inizio
di questo Anno Straordinario l'8 dicembre 2015, a cinquant'anni dalla
fine del Vaticano II - spiega Riccardi-,
assume inoltre il significato di un decisivo passo avanti nella
realizzazione del Concilio che si concluse proprio indicando la parabola
del Buon Samaritano come paradigma della misericordia che la Chiesa
deve assumere verso tutti". (ANSA).
Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine. Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s...
Commenti
Posta un commento