Passa ai contenuti principali

La Teologia della prosperità interroga la Chiesa

Andrea Riccardi, nella rubrica "Religioni e civiltà" del "Sette", il settimanale del Corriere della Sera, parla oggi di quella  parte non irrilevante delle numerosissime sette religiose segnata dal concetto secondo il quale la "salvezza" è anche il benessere concreto. 

Una volta, un tassista guatemalteco disse con l`acume tipico della sua gente: «La Chiesa ha scelto i poveri, ma i poveri hanno scelto le sette». È un fenomeno impressionante di cui in Europa ci si rende scarsamente conto. Tanti, soprattutto poveri nel Sud del mondo, partecipano alle comunità neoprotestanti. "Sette" è il nome dispregiativo con cui le si definisce, ma sono una realtà considerevole, dalla crescita impressionante: lungo il Novecento sono divenute mezzo miliardo di persone, neoprotestanti, pentecostali, fuori dalle Chiese tradizionali, cattoliche, ortodosse o evangeliche. Un nuovo cristianesimo. Non un mondo unitario: al suo interno ci sono comunità di risveglio evangelico, movimenti che rispondono al bisogno di riscatto di gente in difficoltà... Una parte non irrilevante di questo universo religioso è segnata dalla teologia della prosperità, per cui la "salvezza" è anche il benessere concreto. La teologia della prosperità insegna che i cristiani hanno diritto al benessere, perché vita materiale e vita spirituale sono connesse. Bisogna aver fede, pregare, convertirsi, donare quello che si ha...
Il progetto della Megachurch
della Chiesa Universale del Regno di Dio in Brasile
Tanti dibattiti ha suscitato in Brasile la Chiesa universale del Regno di Dio. Grande e forte, fondata nel 1977, sta costruendo a San Paolo un enorme tempio, che pretende di avere le misure e la forma di quello di Salomone a Gerusalemme. È oggi la maggiore denominazione pentecostale del Brasile, diffusa in vari Paesi del mondo, un`impresa religiosa con stazioni radio e un canale televisivo. Offerte e decime fanno parte del rapporto con la Chiesa: «Chi dà tutto al Signore, riceve tutto da lui», dice uno slogan. II censimento ufficiale parla di
Mondo variegato La religiosità delle sette sembra corrispondere alla mentalità dei consumatori del mercato globale, mescolando cristianesimo e miracolo come risposta alle attese individuali.
quasi due milioni di fedeli. Ma, secondo i responsabili, sono molti di più. Perché tanti cattolici vi aderiscono? La Chiesa del Regno risponde alle domande dei fedeli, che non si ritrovano nelle comunità tradizionali.

MEGACHURCH. In Uganda, nella capitale Kampala, non lontano dalla cattedrale cattolica, c`è un grande stadio coperto, che ospita in.soo persone: il Miracle Center Cathedral, la cui costruzione è costata sette milioni di dollari. È l`opera del pastore Robert Kayanja, al centro di un vasto movimento, dotato di radio e televisione. Ho visitato l`auditorium, pieno di gente e di preghiere, con forti effetti sonori. Tanti canti e intenzioni di preghiera in questa megachurch. Le ri- chieste riguardano spesso la vita concreta: il successo, il lavoro, la casa, oltre che la salute. L`ambiente appare coinvolgente. Piccole comunità con un clima molto più intenso delle Chiese tradizionali o grandi organizzazioni con forte impatto mediatico sono velocemente cresciute negli ultimi decenni in Africa, America Latina, Asia, negli Stati Uniti. È una religiosità che sembra corrispondere alla mentalità dei consumatori del mercato globale, mescolando cristianesimo e miracolo come risposta alle attese individuali. Un mondo sconosciuto ai più, che bisognerebbe conoscere meglio e che interpella le Chiese della tradizione. Che sia interessante lo mostra la politica in Africa o America Latina: tanti leader guardano oggi con attenzione ai voti e all`influenza delle Chiese della prosperità.

Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens

La guerra non è inevitabile e il mondo non si deve rassegnare

Papa Francesco entrando all'Arena di Verona saluta Andrea Riccardi  È la costante profezia del Papa: per realizzarla, bisogna investire tutti su diplomazia e dialogo Papa Francesco ha presieduto, sabato 18 maggio, all'Arena di Verona, l'incontro Giustizia e pace si baceranno . L'"Arena di Pace", nata nel 1986, ha avuto sei edizioni. Due nel 1991, il periodo della prima guerra del Golfo, che segnò la massima mobilitazione per la pace. Dal 2003 questo evento non si teneva più.  Negli ultimi due decenni il movimento della pace ha coinvolto meno persone. Resta ancora in Italia un tessuto importante di realtà associative, ma complessivamente il tema della pace è uscito dal dibattito pubblico. Sembra un paradosso, si parla meno di pace proprio quando l'Europa si trova di fronte a un grave conflitto che, a partire dall'aggressione russa, sta dilaniando l'Ucraina. Si aggiunge la drammatica situazione in Terra Santa: l`aggressione terroristica d'Israe