Il direttore del quotidiano Avvenire e Andrea Riccardi insieme per rispondere alle domande dei fedeli della diocesi di Foligno. Ne parla su Avvenire Fabio Massimo Mattoni
La Chiesa folignate si riunisce oggi nell`assemblea diocesana, convocata dal vescovo Gualtiero Sigismondi all`Auditorium San Domenico per dare avvio al nuovo anno pastorale. Il tema scelto quest'anno è «Costruire ponti, non alzare muri», ispirato all'esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, e l'assemblea ascolterà le relazioni di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità dí Sant'Egidio, con la moderazione di don Giovanni Zampa, giovane biblista che presta servizio nell`Unità pastorale Giovanni Paolo II.
La Chiesa di Foligno ha già avviato la sua riflessione nella pre-assemblea, durante la quale i circa 250 delegati delle parrocchie, associazioni e movimenti, riuniti in gruppi che richiamavano le "vie" del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze, hanno riflettuto sui "muri" che la comunità cristiana è chiamata ad abbattere e sui "ponti" che possono essere costruiti. Dai lavori di gruppo sono scaturite alcune domande che saranno poste ai relatori e si riferiscono particolarmente alle difficoltà emerse nell`annuncio del Vangelo alla cultura contemporanea - i muri - e ai contesti verso i quali è necessario portare la Parola di Dio e la gioia dell`incontro con Cristo - i ponti. Marco Tarquinio e Andrea Riccardi, con la loro esperienza nazionale e internazionale al punto d'incontro tra annuncio del Vangelo e società contemporanea, daranno indicazioni preziose ad una Chiesa locale che, piccola ma vivace, vuole «abbattere muri e - citando il vescovo Gualtiero Sigismondi - usare quelle pietre per costruire ponti». Dopo la fase dell'ascolto, sarà il momento della celebrazione e della consegna delle linee pastorali: domenica 20 settembre la comunità diocesana di Foligno si ritroverà nella Cattedrale di San Feliciano per festeggiare l`anniversario della Dedicazione di quella chiesa che è segno visibile della sua unità attorno al vescovo.
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