Passa ai contenuti principali

Basta vittime in mare: corridoi umanitari contro le stragi

Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana

Ci siamo quasi abituati alle morti in mare. Mi chiedo se ci commuoviamo ancora, come qualche mese fa, per la fine di Aylan, il bambino curdo-siriano affogato nel Mediterraneo. Bisogna interrompere la catena di morti. L'Europa pensa invece a difendersi dai rifugiati. Dove devono andare i profughi siriani, che hanno alle spalle la guerra? Tentano la sorte in mare o marciano, con il freddo, per l'Anatolia e i Balcani. Rischiano e si sottopongono a una specie di "selezione" naturale. C'è chi
muore e chi arriva.
I rifugiati non possono altro che fuggire. Vorrei, però, parlare di un'altra via. È delineata dall'accordo sui "corridoi umanitari", da poco firmato dai ministeri degli Esteri e dell'Interno italiani, dalla Comunità di Sant'Egidio, dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e dalla Tavola valdese. Lo scopo è evitare le morti in mare. Per quale motivo chi ha diritto all'asilo, come rifugiato, deve affrontare il terribile azzardo del mare? Deve rischiare la vita sua e dei figli? Bisogna creare corridoi umanitari per far giungere direttamente queste persone nei nostri Paesi. L'accordo riguarda un migliaio di persone vulnerabili (donne con bambini, anziani, disabili...), che sarebbero facili vittime dei trafficanti. Si tratta di rifugiati in Libano (sfollati siriani) e in Marocco (profughi subsahariani). Il Ministero degli Esteri rilascia i visti per motivi umanitari su una lista formulata con precisi criteri. Non sarà gente ignota ad arrivare nel nostro Paese (è una sicurezza per l'Italia).
Gli evangelici italiani e Sant'Egidio, oltre che individuare i rifugiati, si impegnano per l'integrazione e il sostegno economico delle persone giunte in Italia. Un notevole supporto viene dalla Tavola valdese attraverso il fondo dell'8 per mille. È un bell'esempio di ecumenismo concreto tra evangelici e cattolici a partire dai "poveri". Si vuole anche sperimentare il sistema dello sponsor, per cui rifugiati o immigrati possono godere del sostegno attivo di reti, gruppi o famiglie in Italia, che ne garantiscano l'inserimento e il sostentamento.
Mille visti possono sembrare una goccia nel mare. La speranza è che, in altri Paesi europei, si possano riprodurre simili esperienze, anche con l'impegno di Chiese e associazioni. I corridoi umanitari, soprattutto, mostrano che è possibile un'altra via: evitare i terribili viaggi della morte, in cui sono "selezionati" dal caso, dai trafficanti, dalla violenza del mare. Bisogna inventare nuove strade. Non ci si può nascondere dietro ai muri di fronte al dramma di milioni di persone. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s...

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens...

Quella fascinazione per la destra e il populismo

Dietro Elon Musk si nasconde un progetto politico che di cristiano non ha nulla Elon Musk ha indicato l'Afd, il partito neonazista, come la scelta migliore per la Germania.  È un forte segnale, supportato dall'impero mediatico del tycoon amico di Trump.  In una recente intervista su X con la leader dell'Afd, Alice Weidel, Musk l'ha definita «l'ultima scintilla di speranza per la Germania». Weidel, da parte sua, ha qualificato Hitler come l'opposto di un conservatore e un uomo di destra: anzi era "comunista" per il suo statalismo. Ormai si dice tutto e il contrario di tutto: definire Hitler comunista è un falso, tanto che il Führer fece internare almeno 30 mila comunisti tedeschi da quell'irriducibile anticomunista che era. Anche se sinistra o destra ormai sono definizioni abbastanza sfumate, qui ci troviamo di fronte alla totale manipolazione.  Bisogna avere il coraggio intellettuale di superare la confusione e di capire quel che succede. Evaporat...