Passa ai contenuti principali

In Colombia è finito un misticismo rivoluzionario religioso non la preoccupazione per i poveri

Andrea Riccardi, nella rubrica "Religioni e civiltà" del magazine Sette del Corriere della Sera del 21 ottobre 2016 torna sulla questione della pace in Colombia di cui aveva parlato all'indomani del referendum sulle pagine del Corriere VAI ALL'ARTICOLO

pace colombia andrea riccardi blogNegli Anni 60 molti cattolici credevano che la rivoluzione fosse l'unico modo «per realizzare
l'amore verso il prossimo nel terreno temporale».

L'accordo di pace tra il presidente colombiano, Santos, e il movimento guerrigliero delle Farc è stato respinto per poche migliaia di voti in un referendum dalla scarsa partecipazione. Ora il presidente deve rinegoziarlo con i suoi oppositori e, ovviamente, con le Farc. Tuttavia una pagina di storia sta per essere voltata: quella pratica della violenza rivoluzionaria. È stata un'illusione, condivisa in tante parti del mondo, che ha prodotto molta sofferenza. Gli stessi dirigenti delle Farc, attive da1 1964, hanno chiesto perdono dei dolori causati. La violenza rivoluzionaria non è stata, però, legata solo al marxismo-leninismo (come per le Farc), ma ha riguardato anche il mondo cattolico. Cristianesimo e rivoluzione sembrano un binomio impossibile, tuttavia sono una realtà della seconda metà del Novecento. In Colombia è la vicenda dell'Eln, che ha cominciato la sua lotta ne1 1964 ed ora sta trattando, a sua volta, con il governo.
L'Eln, fin dall'ideologia, è intrisa dell'apporto del cattolicesimo e della teologia della rivoluzione, oltre a portare la forte impronta del castrismo. Misticismo rivoluzionario con uno sfondo religioso. Vari sacerdoti sono stati membri o alla testa di questa guerriglia. Il più famoso è padre Camilo Torres Restrepo, ucciso in uno scontro con l'esercito colombiano nel febbraio 1966.
Camilo Torres
Camilo Torres è divenuto, in quegli anni, un mito. La sua vicenda incarna le aspirazioni dei cristiani che fecero la scelta per la rivoluzione, contestando l'alleanza tra Chiesa e poteri politici ed economici. Così avvenne in Colombia, dove vigeva ancora un concordato che assegnava al presidente della Repubblica la possibilità di scegliere i candidati per la nomina all'episcopato. Camilo Torres, nato ne1 1929, aveva studiato a Roma e a Lovanio: era un giovane sociologo molto stimato all'inizio degli Anni 60, ma anche un prete popolare tra i giovani e gli studenti universitari.
Per lui, bisognava cambiare la società, dove pochi ricchi dominavano sulle masse dei poveri. Non bastava il programma riformista e democratico-cristiano, che giovani amici di Camilo andavano formulando. Ne1 1965, Torres lanciò la Plataforma del Frente Unido del pueblo colombiano, per raccogliere le opposizioni. Chiedeva la riforma agraria e urbana (gli inquilini diventavano proprietari), varie nazionalizzazioni, una politica della famiglia (che sanzionava i padri che abbandonavano i figli). Dal giugno 1965, Torres, ormai in contrasto con la gerarchia, domandò la riduzione a laico. Il progetto del Frente Unido, nonostante il suo attivismo, fallì. Non restava per lui che la lotta armata.
Dal dicembre 1965, Torres scomparve e, poche settimane dopo, la stampa colombiana pubblicò una sua foto vestito da guerrigliero. Così si spiegò in un messaggio ai cristiani: «Credo di essermi dedicato alla rivoluzione per amore del prossimo. Ho smesso di dire Messa per realizzare questo amore verso il prossimo nel terreno temporale, economico e sociale... quando avrò realizzato la Rivoluzione tornerò ad offrire la Messa...». «Liberazione o morte»: era lo slogan dell'Eln. Nel febbraio 1966, Torres fu ucciso in uno scontro a fuoco. Una breve esistenza da guerrigliero che, però, ne fece un'icona del cristiano rivoluzionario. José Maria Gonzalez Ruiz, teologo del dialogo con il marxismo, scrive su Torres: «Camilo è un cristiano qualunque che ci incoraggia a dare alla rivoluzione dei poveri di tutto il mondo, il valido contributo della fede...».
Oggi quel mondo è davvero lontano. Quello che resta è una triste realtà di guerriglia, incistata per decenni. Il mito di padre Camilo si è dissolto. La strada della violenza, imboccata per motivi generosi da Torres con una mistica della rivoluzione e un` "ascesi" da rivoluzionario, ha prodotto tanti dolori. Questo non vuol dire che oggi il cristianesimo abbia archiviato la preoccupazione per i poveri, come si vede dal pontificato di Francesco.

Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens

La guerra non è inevitabile e il mondo non si deve rassegnare

Papa Francesco entrando all'Arena di Verona saluta Andrea Riccardi  È la costante profezia del Papa: per realizzarla, bisogna investire tutti su diplomazia e dialogo Papa Francesco ha presieduto, sabato 18 maggio, all'Arena di Verona, l'incontro Giustizia e pace si baceranno . L'"Arena di Pace", nata nel 1986, ha avuto sei edizioni. Due nel 1991, il periodo della prima guerra del Golfo, che segnò la massima mobilitazione per la pace. Dal 2003 questo evento non si teneva più.  Negli ultimi due decenni il movimento della pace ha coinvolto meno persone. Resta ancora in Italia un tessuto importante di realtà associative, ma complessivamente il tema della pace è uscito dal dibattito pubblico. Sembra un paradosso, si parla meno di pace proprio quando l'Europa si trova di fronte a un grave conflitto che, a partire dall'aggressione russa, sta dilaniando l'Ucraina. Si aggiunge la drammatica situazione in Terra Santa: l`aggressione terroristica d'Israe