Cosa ha detto Andrea Riccardi accogliendo i profughi dalla Siria: i corridoi umanitari, la nostra risposta alla guerra
Andrea Riccardi era lunedì all'aeroporto di Fiumicino, ad accogliere i profughi arrivati dalla Siria con i corridoi umanitari realizzati dalla Comunità di Sant'Egidio. "Un grande benvenuto in Italia. Sono mesi, anni che noi guardiamo la guerra in Siria, contempliamo la nostra impotenza, ci chiediamo che cosa possiamo fare. I corridoi umanitari sono una risposta, non solo della Federazione Evangelica, della Comunità di Sant'Egidio, della Chiesa valdese, in collaborazione con il Ministero degli Esteri e degli Interni. Sono la risposta della società civile italiana, perchè voi verrete accolti nelle famiglie, nelle istituzioni della società italiana. La presenza di rifugiati siriani ha suscitato una domanda di aiuto e di coinvolgimento grande da parte della società italiana. Voglio ribadire che c'è un'Italia che non vuole ripiegarsi su se stessa non vuole girarsi dall'altra parte, ma vuole intervenire, aiutare. Dobbiamo ringraziare il Ministero degli esteri e dell'Interno perchè hanno consentito lo sviluppo di questo progetto che mi auguro che sia contagioso in Europa.
Il corridoio umanitario non solo risponde alla grande crisi umanitaria generata in Siria, ma è anche la liberazione dai mercanti delle vite umane, dai padroni dei barconi, dai signori della morte che obbligano tanti a un viaggio incredibile. Questo accogliervi è un orgoglio italiano, vorremmo che fosse un orgoglio europeo. Proprio nel giorno in cui si sgombera la giungla di Calais, noi accogliamo il primo di due gruppi, in tutto 140, che stanno arrivando in Italia. Un affettuoso benvenuto!"
In conclusione, Andrea Riccardi ha ribadito che la collaborazione con le Chiese evangeliche sta crescendo e diventa una sollecitazione agli italiani e le italiane a non voltarsi dall'altra parte davanti ad una grande crisi umanitaria.
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Il corridoio umanitario non solo risponde alla grande crisi umanitaria generata in Siria, ma è anche la liberazione dai mercanti delle vite umane, dai padroni dei barconi, dai signori della morte che obbligano tanti a un viaggio incredibile. Questo accogliervi è un orgoglio italiano, vorremmo che fosse un orgoglio europeo. Proprio nel giorno in cui si sgombera la giungla di Calais, noi accogliamo il primo di due gruppi, in tutto 140, che stanno arrivando in Italia. Un affettuoso benvenuto!"
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"Voglio ribadire che c'è un'Italia che non vuole ripiegarsi su se stessa non vuole girarsi dall'altra parte".
RispondiEliminaE' vero ed è bello. Grazie