Passa ai contenuti principali

L'ONU non sta bene: un difficile compito per il nuovo segretario generale per l'ONU il portoghese Antonio Guterres

 Questo articolo di Andrea Riccardi è apparso su Famiglia Cristiana del 16 ottobre 2016

Antonio Guterres è il nuovo segretario generale delle Nazioni Unite. È una buona notizia, anche se l'Onu non sta bene. Guterres è un uomo di grandi risorse: portoghese, socialista, cattolico, già presidente dell'Internazionale socialista, ha partecipato alla costruzione della democrazia portoghese dopo la dittatura di Salazar. Ha una vasta esperienza internazionale. Per dieci anni è stato alto commissario per i rifugiati delle Nazioni Unite. Nonostante la sua tempra, molti dubitano possa riuscire nel nuovo compito, per la condizione d'impotenza in cui si trova l'Onu e per la pesantezza della sua burocrazia. Da anni si parla di riforma, ma forse non è il problema principale. La questione è l'impotenza di fronte a tanti conflitti.

L'eredità di Ban Ki-moon non è però solo negativa. Il segretario uscente, se non è riuscito in situazioni di guerra, ha tenuto alto l'impegno dell'Onu sulla gravissima questione dei profughi. Ricordo quanto disse nell'ottobre 2015, visitando a Roma i profughi ospiti della Comunità di Sant'Egidio: «Sono stato uno di voi». Ban Ki-moon ha mostrato che la questione dei rifugiati non può essere affrontata nell'ottica dei singoli Stati: c'è un interesse dell'umanità di cui le Nazioni Unite si fanno carico. Guterres, come alto commissario per i rifugiati, ha collaborato bene con Ban Ki-moon e sembra intenzionato a continuare il suo impegno dalla parte degli esclusi: ha affermato di volere «dare prova di umiltà per servire le persone più vulnerabili».

Le Nazioni Unite mostrano che esiste un bene comune globale. Il bene comune dell'intera umanità, del pianeta e della popolazione più marginale: gli esclusi, i rifugiati e i più poveri. Il bene comune globale è anche la questione ecologica, su cui si vede la possibilità di fare passi in avanti, specie dopo la recente ratifica dell'accordo (emerso dalla Conferenza di Parigi) da parte di Stati Uniti e Cina. Del resto, in tante situazioni drammatiche, senza le Nazioni Unite cadrebbe l'ultimo ponte tra chi non dialoga più e si affida alle armi.

In un mondo che non ha orrore di usare la guerra per affermare interessi di parte, l'Onu ricorda - come recita lo Statuto - il valore della soluzione pacifica delle controversie. La guerra è un processo i cui esiti non sono mai prevedibili. Senza le Nazioni Unite, tutti i Paesi, i più forti e i più deboli, sarebbero in grave rischio.

Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s...

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens...

Quella fascinazione per la destra e il populismo

Dietro Elon Musk si nasconde un progetto politico che di cristiano non ha nulla Elon Musk ha indicato l'Afd, il partito neonazista, come la scelta migliore per la Germania.  È un forte segnale, supportato dall'impero mediatico del tycoon amico di Trump.  In una recente intervista su X con la leader dell'Afd, Alice Weidel, Musk l'ha definita «l'ultima scintilla di speranza per la Germania». Weidel, da parte sua, ha qualificato Hitler come l'opposto di un conservatore e un uomo di destra: anzi era "comunista" per il suo statalismo. Ormai si dice tutto e il contrario di tutto: definire Hitler comunista è un falso, tanto che il Führer fece internare almeno 30 mila comunisti tedeschi da quell'irriducibile anticomunista che era. Anche se sinistra o destra ormai sono definizioni abbastanza sfumate, qui ci troviamo di fronte alla totale manipolazione.  Bisogna avere il coraggio intellettuale di superare la confusione e di capire quel che succede. Evaporat...