Passa ai contenuti principali

Il restauro del Santo Sepolcro è il segno di una nuova stagione ecumenica

In Medio Oriente, di fronte alle violenze, sta maturando un forte riavvicinamento tra cristiani divisi. Lo prova il restauro, da tanto tempo atteso, del Santo Sepolcro. Una riflessione di Andrea Riccardi (apparsa sul magazine "Sette" del Corriere della Sera)  
La basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme è un luogo tanto particolare: ricorda il sepolcro di Cristo e la sua resurrezione. Da secoli vi si recano pellegrini e visitatori del mondo intero. Qui, nel 335, fu consacrata una prima chiesa, per volontà dell'imperatore Costantino e di sua madre Elena. Da allora, nonostante le traversie dell'edificio e del Paese, c'è stata una presenza cristiana. Tuttavia, per chi va al Santo Sepolcro, l'impatto è sconcertante, non solo perché la basilica è molto particolare per tanti ambienti di culto (non sempre in buono stato), interconnessi tra loro al suo interno. Colpisce oggi la presenza così divisa dei cristiani: celebrazioni diverse, talvolta contemporanee, altari distinti, tensioni tra le varie confessioni cristiane per affermare il proprio spazio... La divisione dei cristiani emerge con evidenza e senza grazia anche in un luogo così denso di memoria. Fino a pochi anni fa, c'erano aperti conflitti tra le Chiese, tanto che i restauri della basilica erano impossibili per l'assenza d'intesa. D'altra parte, il Santo Sepolcro è l'unica chiesa al mondo dove convivono, sotto lo stesso tetto, le diverse Chiese cristiane. L'attrazione per il sepolcro di Cristo ha tenuto insieme le comunità pur in polemica, mentre si scomunicavano e non riconoscevano agli altri la qualità di cristiani. Hanno dovuto convivere, come separati in casa. Infatti le divisioni tra i cristiani sono cominciate in Oriente. 
I copti, balzati recentemente all'onore delle cronache per i terribili attentati in Egitto, sono un'antica Chiesa orientale della stessa famiglia degli armeni, dei siriaci, degli etiopi, dei cristiani indiani detti di san Tommaso. Queste comunità cristiane, mai legate all'impero bizantino, sono divise dalla cristianità orientale (ortodossa) e cattolico-occidentale dal quinto secolo. Nel 1054 è avvenuto il grande scisma tra Roma e Costantinopoli. Forse la divisione ha facilitato la sopravvivenza cristiana sotto il potere musulmano. In Oriente, i cristiani hanno sempre celebrato riti diversi, hanno costruito chiese differenti, ben distinti gli uni dagli altri. Anche di fronte al potere musulmano. E, al Santo Sepolcro, sono due famiglie musulmane a custodire la chiave della basilica, per garantire neutralità rispetto alle confessioni cristiane. Fu la Sublime Porta che, nel 1852, regolò con un firmano (conosciuto in Occidente come Statu quo) i conflitti tra cattolici e ortodossi. Le difficoltà tra cristiani avevano reso fino a poco tempo fa impossibile il restauro della basilica: la cella del Sepolcro era tenuta da travi di ferro, poste nel lontano 1947 dalla Gran Bretagna, che allora aveva il mandato sulla Palestina. Ma il disaccordo tra religiosi aveva impedito ai lavori di andare avanti da dopo la Seconda guerra mondiale. 
Dal 22 marzo scorso, i pellegrini e i visitatori possono vedere finalmente il Santo Sepolcro libero dalle impalcature. I restauri sono il frutto dell`accordo, nel 2016, tra il patriarcato ortodosso di Gerusalemme, quello armeno e i frati francescani della custodia di Terra Santa. È il segno di una nuova stagione ecumenica. Altri e più impegnativi lavori sono in progetto. «La giornata di oggi ha un significato di unità, collaborazione e cooperazione», ha detto il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, alla cerimonia ecumenica d'inaugurazione con il patriarca ortodosso di Gerusalemme, quello armeno, il custode francescano di Terra Santa e il patriarca cattolico di Gerusalemme, Pizzaballa. Presenti anche le altre confessioni religiose. 
Non era scontato che pregassero insieme al Santo Sepolcro. Tra i presenti pure il primo ministro, Tsipras, per manifestare l'interesse greco alla presenza ortodossa nell'area. Questa vicenda dei restauri sembrerà una storia di nicchia o archeologica. In realtà, in Medio Oriente, di fronte alle violenze, sta maturando un forte riavvicinamento tra cristiani divisi. Lo mostra anche il prossimo viaggio di papa Francesco in Egitto, a sostegno dei cristiani copti e del dialogo. Forse la solidarietà e i gesti concreti porteranno all'unità prima del dialogo teologico.

Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s...

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens...

Quella fascinazione per la destra e il populismo

Dietro Elon Musk si nasconde un progetto politico che di cristiano non ha nulla Elon Musk ha indicato l'Afd, il partito neonazista, come la scelta migliore per la Germania.  È un forte segnale, supportato dall'impero mediatico del tycoon amico di Trump.  In una recente intervista su X con la leader dell'Afd, Alice Weidel, Musk l'ha definita «l'ultima scintilla di speranza per la Germania». Weidel, da parte sua, ha qualificato Hitler come l'opposto di un conservatore e un uomo di destra: anzi era "comunista" per il suo statalismo. Ormai si dice tutto e il contrario di tutto: definire Hitler comunista è un falso, tanto che il Führer fece internare almeno 30 mila comunisti tedeschi da quell'irriducibile anticomunista che era. Anche se sinistra o destra ormai sono definizioni abbastanza sfumate, qui ci troviamo di fronte alla totale manipolazione.  Bisogna avere il coraggio intellettuale di superare la confusione e di capire quel che succede. Evaporat...