IL TRICOLORE NEL MONDO: UN MIX DI ARTE, CUCINA, BELLEZZA
PER TANTE ALTRE NAZIONI NON SIAMO UN PAESE IN DECLINO MA UNA POTENZA CULTURALE
Se l'Italia attira milioni di visitatori ogni anno, in barba alla crisi, lo deve al suo patrimonio culturale che la Società Dante Alighieri, fondata nel 1889, ha contribuito a diffondere.
Sta per compiere 130 armi la Società che diffonde lingua, stile e tradizione italiani
Cos'è l'Italia nel mondo globale? Sembra poco. Ma è una delle più forti economie del mondo, una "potenza" culturale con giacimenti d'arte e d'archeologia, che attirano milioni di visitatori. Non è però solo un "grande museo": è un mix unico di antico e nuovo, capace di creare un vivere all'italiana. Questa realtà suscita un'attrazione diffusa per la nostra lingua, veicolo per introdursi nel "mondo italiano", fatto di arte, cultura, cucina, bellezza, canto e teatro, storia, design, stile di vita. Per i nostri contemporanei, l'Italia non è un Paese in decadenza, ma vivo, bello e attrattivo. Questa è la diffusa sensazione della Società Dante Alighieri, che compie 130 anni nel 2019 e si è rinnovata negli ultimi anni a contatto con la domanda di lingua italiana. Più di 400 comitati della Dante nel mondo, con le loro scuole di lingua, sentono crescere l'interesse per la cultura e il modo di vivere degli italiani. La Dante, diffondendo lingua e cultura, sta diventando un luogo di Italsimpatia. La Società è nata nel lontano 1889 per connettere e alimentare "pezzi" di italianità: emigrati a rischio di perdere l'identità, retaggi di cultura italiana da valorizzare. Pur nella logica nazionalistica di fine Ottocento, l'esistenza della Dante segnò il superamento dell'identificazione tra nazione e territorio, manifestando l'idea di una "patria più grande" dei confini nazionali, una "patria" culturale e linguistica che ancora oggi esiste, in modo diverso. I comitati della Dante nel mondo sono stati spazi di vivace di "italnostalgia", dove gli emigrati hanno coltivato identità. Oggi la Dante è luogo d'irradiazione e di coagulo della simpatia per l'Italia. La Società è una rete di «amici dell'Italia, dell'italiano e del mondo in italiano», una risorsa per il Paese con connessioni profonde con il turismo e le università italiane, raccordo di quanti, pur non italiani, considerano l'Italia un riferimento culturale. Confortata da un recente investimento del Governo, la Società, dalla sede centrale di Palazzo Firenze a Roma alle sedi del mondo, lavora per diffondere l'italiano nella rete di scuole e comitati, realizzata dagli emigrati in Argentina, come in Libano, dove collabora con la forza di pace italiana. Alimentare l'Italia nel mondo non è solo un servizio all'internazionalizzazione del Paese e ai suoi prodotti, è anche un'impresa di significato geopolitico: vuol dire rafforzare un attore culturale e pacifico in un mondo globale, che non può essere appiattito o ingrigito, ma che neppure è destinato ai conflitti identitari e ai muri. Cultura e la lingua italiana sono anche una presenza di pace.
Questo editoriale di Andrea Riccardi, presidente della Dante Alighieri, è apparso su Famiglia Cristiana del 29/7/2018
PER TANTE ALTRE NAZIONI NON SIAMO UN PAESE IN DECLINO MA UNA POTENZA CULTURALE
Se l'Italia attira milioni di visitatori ogni anno, in barba alla crisi, lo deve al suo patrimonio culturale che la Società Dante Alighieri, fondata nel 1889, ha contribuito a diffondere.
Sta per compiere 130 armi la Società che diffonde lingua, stile e tradizione italiani
Cos'è l'Italia nel mondo globale? Sembra poco. Ma è una delle più forti economie del mondo, una "potenza" culturale con giacimenti d'arte e d'archeologia, che attirano milioni di visitatori. Non è però solo un "grande museo": è un mix unico di antico e nuovo, capace di creare un vivere all'italiana. Questa realtà suscita un'attrazione diffusa per la nostra lingua, veicolo per introdursi nel "mondo italiano", fatto di arte, cultura, cucina, bellezza, canto e teatro, storia, design, stile di vita. Per i nostri contemporanei, l'Italia non è un Paese in decadenza, ma vivo, bello e attrattivo. Questa è la diffusa sensazione della Società Dante Alighieri, che compie 130 anni nel 2019 e si è rinnovata negli ultimi anni a contatto con la domanda di lingua italiana. Più di 400 comitati della Dante nel mondo, con le loro scuole di lingua, sentono crescere l'interesse per la cultura e il modo di vivere degli italiani. La Dante, diffondendo lingua e cultura, sta diventando un luogo di Italsimpatia. La Società è nata nel lontano 1889 per connettere e alimentare "pezzi" di italianità: emigrati a rischio di perdere l'identità, retaggi di cultura italiana da valorizzare. Pur nella logica nazionalistica di fine Ottocento, l'esistenza della Dante segnò il superamento dell'identificazione tra nazione e territorio, manifestando l'idea di una "patria più grande" dei confini nazionali, una "patria" culturale e linguistica che ancora oggi esiste, in modo diverso. I comitati della Dante nel mondo sono stati spazi di vivace di "italnostalgia", dove gli emigrati hanno coltivato identità. Oggi la Dante è luogo d'irradiazione e di coagulo della simpatia per l'Italia. La Società è una rete di «amici dell'Italia, dell'italiano e del mondo in italiano», una risorsa per il Paese con connessioni profonde con il turismo e le università italiane, raccordo di quanti, pur non italiani, considerano l'Italia un riferimento culturale. Confortata da un recente investimento del Governo, la Società, dalla sede centrale di Palazzo Firenze a Roma alle sedi del mondo, lavora per diffondere l'italiano nella rete di scuole e comitati, realizzata dagli emigrati in Argentina, come in Libano, dove collabora con la forza di pace italiana. Alimentare l'Italia nel mondo non è solo un servizio all'internazionalizzazione del Paese e ai suoi prodotti, è anche un'impresa di significato geopolitico: vuol dire rafforzare un attore culturale e pacifico in un mondo globale, che non può essere appiattito o ingrigito, ma che neppure è destinato ai conflitti identitari e ai muri. Cultura e la lingua italiana sono anche una presenza di pace.
Questo editoriale di Andrea Riccardi, presidente della Dante Alighieri, è apparso su Famiglia Cristiana del 29/7/2018
Commenti
Posta un commento