Sono tante le ragioni che uniscono Parigi e Roma: i due popoli hanno un futuro comune
Sembra che la crisi tra Italia e Francia stia rientrando. Il ritorno a Roma dell'ambasciatore francese Christian Masset, che Macron aveva richiamato dopo l'incontro a Parigi di Di Maio con alcuni leader dei gilet gialli, fa ben sperare. I contatti tra Macron e Mattarella vanno nel senso di superare le difficoltà. Sono normali i problemi tra Stati a livello economico e politico. Il quadrante libico, dove un popolo intero è ostaggio della guerra civile e dove i migranti soffrono trattamenti inumani, avrebbe bisogno di collaborazione e meno competitività tra Parigi e Roma.
Ma c'è qualcosa di più profondo da non perdere di vista: la "fratellanza necessaria" tra Italia e Francia, iscritta nella storia e nel carattere dei popoli. Tanti motivi, remoti e vicini, rendono fratelli i due Paesi. La politica ne deve tener conto. Non è retorica, ma vera prossimità nel quadro dell'Unione europea, di cui i due Paesi sono membri fondatori. C'è un tessuto comune, nelle diversità di storia e d'indole dei due popoli, che affonda le radici indietro nei secoli. Il Risorgimento italiano ha un debito verso la Francia. Il liberalismo italiano è stato legato a quello francese. La lingua e la letteratura francese, prima dell'affermazione generale dell'inglese, erano il riferimento per gli italiani colti. La Francia, durante il fascismo, accolse gli esuli antifascisti con generosità. Italia e Francia sono protagoniste di più di mezzo secolo di pace in Europa. In questo periodo gli scambi sono stati intensi. Tanti giovani italiani hanno studiato in Francia e viceversa. Ormai per un italiano recarsi in Francia non è più andare "all`estero". Del resto la Francia è - per l'Italia - il secondo Paese per volume di esportazioni dopo la Germania e prima degli Stati Uniti. La prossimità geografica tra i due Paesi ha favorito la realizzazione di molti valichi (e del tunnel del Colle di Tenda, aperto nel 1882). L'apertura del Traforo del Monte Bianco, una galleria di più di undici chilometri nella più alta montagna d`Europa, avvenne nel 1965 alla presenza dei presidenti de Gaulle e Saragat. Evidenziò l'amicizia e la collaborazione italofrancese. Oggi è pendente la questione della realizzazione della Tav, la ferrovia Torino-Lione ad alta velocità. Vari accordi sono stati firmati tra Parigi e Roma, mentre è previsto un importante intervento finanziario dell'Unione europea. L'attuale Governo italiano è diviso.
L'ecologia è un'urgenza in un'Italia tanto danneggiata da questo punto di vista, ma ci si chiede se la Torino-Lione sia così disastrosa. Di sicuro inserisce l'Italia negli scambi tra Est e Ovest dell'Europa. Crea un nuovo legame tra due popoli fratelli e due economie comunicanti. E rappresenta il rispetto degli accordi già presi dal nostro Paese. Molti sono i capitoli della "fratellanza necessaria" tra Italia e Francia, tutti da gestire con attenzione, perché vitali per i nostri due popoli.
Foto fonte: it.ambafrance.org
Editoriale apparso su Famiglia Cristiana del 24/2/2019
Sembra che la crisi tra Italia e Francia stia rientrando. Il ritorno a Roma dell'ambasciatore francese Christian Masset, che Macron aveva richiamato dopo l'incontro a Parigi di Di Maio con alcuni leader dei gilet gialli, fa ben sperare. I contatti tra Macron e Mattarella vanno nel senso di superare le difficoltà. Sono normali i problemi tra Stati a livello economico e politico. Il quadrante libico, dove un popolo intero è ostaggio della guerra civile e dove i migranti soffrono trattamenti inumani, avrebbe bisogno di collaborazione e meno competitività tra Parigi e Roma.
Ma c'è qualcosa di più profondo da non perdere di vista: la "fratellanza necessaria" tra Italia e Francia, iscritta nella storia e nel carattere dei popoli. Tanti motivi, remoti e vicini, rendono fratelli i due Paesi. La politica ne deve tener conto. Non è retorica, ma vera prossimità nel quadro dell'Unione europea, di cui i due Paesi sono membri fondatori. C'è un tessuto comune, nelle diversità di storia e d'indole dei due popoli, che affonda le radici indietro nei secoli. Il Risorgimento italiano ha un debito verso la Francia. Il liberalismo italiano è stato legato a quello francese. La lingua e la letteratura francese, prima dell'affermazione generale dell'inglese, erano il riferimento per gli italiani colti. La Francia, durante il fascismo, accolse gli esuli antifascisti con generosità. Italia e Francia sono protagoniste di più di mezzo secolo di pace in Europa. In questo periodo gli scambi sono stati intensi. Tanti giovani italiani hanno studiato in Francia e viceversa. Ormai per un italiano recarsi in Francia non è più andare "all`estero". Del resto la Francia è - per l'Italia - il secondo Paese per volume di esportazioni dopo la Germania e prima degli Stati Uniti. La prossimità geografica tra i due Paesi ha favorito la realizzazione di molti valichi (e del tunnel del Colle di Tenda, aperto nel 1882). L'apertura del Traforo del Monte Bianco, una galleria di più di undici chilometri nella più alta montagna d`Europa, avvenne nel 1965 alla presenza dei presidenti de Gaulle e Saragat. Evidenziò l'amicizia e la collaborazione italofrancese. Oggi è pendente la questione della realizzazione della Tav, la ferrovia Torino-Lione ad alta velocità. Vari accordi sono stati firmati tra Parigi e Roma, mentre è previsto un importante intervento finanziario dell'Unione europea. L'attuale Governo italiano è diviso.
L'ecologia è un'urgenza in un'Italia tanto danneggiata da questo punto di vista, ma ci si chiede se la Torino-Lione sia così disastrosa. Di sicuro inserisce l'Italia negli scambi tra Est e Ovest dell'Europa. Crea un nuovo legame tra due popoli fratelli e due economie comunicanti. E rappresenta il rispetto degli accordi già presi dal nostro Paese. Molti sono i capitoli della "fratellanza necessaria" tra Italia e Francia, tutti da gestire con attenzione, perché vitali per i nostri due popoli.
Foto fonte: it.ambafrance.org
Editoriale apparso su Famiglia Cristiana del 24/2/2019
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