Passa ai contenuti principali

Francia, Germania e noi: un cantiere di nome Europa

L'alternativa ai sovranismi è un rinnovato progetto di Unione che non si fermi a economia e finanza. Emmanuel Macron, presidente francese, 41 anni, ha invocato una road map condivisa per dare nuovo slancio all'Ue.

Ci avviciniamo alle elezioni europee del 23-26 maggio, che non possono essere affrontate solo in chiave nazionale. Si gioca il futuro di ogni Paese. Una domanda aleggia: vogliamo che l'Europa sia veramente parte integrante del destino dell'Italia? L'Europa unita è ben più di un'alleanza o di un mercato: entra nella vita di ogni Paese connettendolo a un destino comune, mentre lo accompagna e lo protegge nella proiezione mondiale. È cresciuta la polemica contro l'UE, perché burocratica e lontana dai popoli, quasi espropriati della sovranità. E poi gli Stati europei spesso perseguono interessi propri, mentre predicano l'europeismo. Problemi seri da affrontare francamente. L'Italia ha vissuto da sola quello dei migranti, che invece riguardava le frontiere dell'Ue. Questioni però ci sono sempre in ogni famiglia. Oltre i problemi, c'è un grande progetto. Il presidente Macron ha lanciato un manifesto, per un Rinascimento europeo: «Mai dalla Seconda guerra mondiale l'Europa è stata così necessaria. Eppure mai è stata tanto in pericolo».
Quale l'alternativa all'europeismo nelle prossime elezioni? Quella nazionalista (il cosiddetto sovranismo) che colloca sopra tutto l'interesse nazionale. L'interesse nazionale confugge davvero con quello europeo? Credo di no, perché l'UE aiuta i Paesi europei nello sviluppo e li protegge nel caos globale. Per Macron, «i nazionalisti sbagliano quando pretendono di difendere la nostra identità con il ritiro dall'Europa, perché è la civiltà europea che ci riunisce, ci libera e ci protegge». Nel suo manifesto c'è una domanda di fondo, spesso avanzata da Famiglia Cristiana: «Quale Paese può agire da solo di fronte alle aggressive strategie delle grandi potenze? Come resisteremo alle crisi del capitalismo finanziario senza l'euro, che è una forza per tutta l`Unione?».  Del resto Mario Draghi ha recentemente dichiarato a Bologna: «Porsi al di fuori dell'UE può sì condurre a maggior indipendenza nelle politiche economiche, ma non necessariamente a una maggiore sovranità». Da soli, siamo più deboli e meno difesi, anche se abbiamo l'illusione di proteggerci chiudendoci. Dal secondo dopoguerra c'è una storia europea di pace e di successo: va rilanciata con una visione del futuro, mentre vanno difese le preziose libertà di cui godiamo (vietando il finanziamento dei partiti europei da parte di potenze straniere o interdicendo le campagne di odio su Internet). Al ripiegamento difensivo nei confini, Macron contrappone il comune progresso economico e sociale (uno scudo sociale e un salario minimo europeo). La paura non può guidare le nostre scelte. Macron conclude: «Non possiamo lasciare i nazionalisti, senza soluzioni, sfruttare l'ira dei popoli. Non possiamo essere i sonnambuli di un'Europa rammollita. L'umanesimo europeo è esigenza di azione». Già l'erede della Merkel, Annegret Kramp-Karrenbauer, ha risposto a Macron chiedendo un'Europa meno centralistica. Così si apre un grande cantiere per ridiscutere e rilanciare l'UE senza tabù. Un cantiere da non disertare.
Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 10 marzo 2019

Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s...

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens...

La guerra non è inevitabile e il mondo non si deve rassegnare

Papa Francesco entrando all'Arena di Verona saluta Andrea Riccardi  È la costante profezia del Papa: per realizzarla, bisogna investire tutti su diplomazia e dialogo Papa Francesco ha presieduto, sabato 18 maggio, all'Arena di Verona, l'incontro Giustizia e pace si baceranno . L'"Arena di Pace", nata nel 1986, ha avuto sei edizioni. Due nel 1991, il periodo della prima guerra del Golfo, che segnò la massima mobilitazione per la pace. Dal 2003 questo evento non si teneva più.  Negli ultimi due decenni il movimento della pace ha coinvolto meno persone. Resta ancora in Italia un tessuto importante di realtà associative, ma complessivamente il tema della pace è uscito dal dibattito pubblico. Sembra un paradosso, si parla meno di pace proprio quando l'Europa si trova di fronte a un grave conflitto che, a partire dall'aggressione russa, sta dilaniando l'Ucraina. Si aggiunge la drammatica situazione in Terra Santa: l`aggressione terroristica d'Israe...