Passa ai contenuti principali

Povera Siria! Si è aperto un altro capitolo di una guerra infinita che dura dal 2011

L'ennesima sconfitta per l`Europa: divisa, confusa e impotente. L'offensiva ha travolto anche parecchi cristiani rifugiatisi nel Nord della Siria dopo la Grande guerra


Povera Siria! Si è aperto un altro capitolo di una guerra infinita che dura dal 2011. Poveri curdi siriani! La regione semiautonoma nel Nord del Siria, il Rojava, sta scomparendo sotto l'offensiva turca. Con i curdi, sono travolti parecchi cristiani, rifugiatisi qui dopo la Prima guerra mondiale e le persecuzioni nell'Impero ottomano, fuggendo dalla Turchia. Il mondo di Rojava sarà spazzato via? Sembra di sì, se guardiamo a quanto successo nell'enclave curda di Afrin, occupata dai turchi nel 2018, insieme alle milizie arabe, l'esercito libero siriano estremista e qaedista. 

Ad Afrin (dal 2012 unito al Rojava) l'esercito libero siriano ha condotto epurazioni etniche. I curdi sono stati in parte allontanati. I cristiani della città, circa 3 mila, sono scappati e l'unica chiesa bruciata.
Gli yazidi, circa 30 mila, hanno subito violenze e sono fuggiti, temendo il ripetersi delle truci storie del Sinjar, in Iraq, con l'occupazione di Daesh. Nel Rojava ora è il caos. 

È stata assassinata Hevrin Khalaf, leader politico curdo e attivista per i diritti delle donne. Circolano i video del brutale assassinio. Sotto i colpi degli occupanti, turchi e arabi radicali, crolla la costruzione democratica realizzata dai curdi. 
Crolla il sistema carcerario, che deteneva in prigioni o campi i miliziani di Daesh (tra cui i foreign fighters) e i loro familiari. Alcuni sono fuggiti e rappresentano un grave pericolo. 
Con il Rojava, i curdi, la più grossa minoranza in Medio Oriente senza uno Stato, avevano trovato una forma di autonomia di fatto in Siria. I soldati curdi (uomini e donne) avevano combattuto una battaglia per tutti (l'Occidente prima di tutto) contro Daesh, lasciando sul terreno tanti caduti. 
Gli americani erano stati loro alleati, appoggiandoli con una forte e coordinata copertura aerea. Si sapeva che la Turchia considerava negativamente il Rojava e ne temeva i riflessi sulla minoranza curda nelle sue frontiere, ma c'era la copertura americana. A un certo punto il presidente Trump ha dato il via libera all'invasione turca con il ritiro delle sue truppe. La decisione non trova un consenso maggioritario nel Congresso americano. Taluni si chiedono come potrà essere credibile la politica americana in futuro, dopo che ha abbandonato un alleato nella lotta al terrorismo. 
Il Governo di Assad sta inviando truppe nel territorio curdo, considerando l'ingresso dei turchi come un'invasione del territorio siriano. I siriani argineranno l'avanzata turca, mentre la Russia entra nel gioco. Tuttavia la regione curda è ormai finita. 
Decine di migliaia di profughi fuggono: più di 130 mila. L'Europa applicherà sanzioni alla Turchia. Ma noi europei contiamo molto poco e Erdogan minaccia di rovesciare sull'Europa le masse di rifugiati siriani che si trovano in Turchia (sostenuti da ricche sovvenzioni dall'Unione). Fin dall'inizio del conflitto, la posizione dei Paesi europei è stata divisa e male impostata. Eppure siamo vicini, accogliamo - in parte - i profughi. È una situazione che fa male: soprattutto per i siriani, ma anche per noi europei. L'Europa dovrà uscire, una volta per tutte, dall'impotenza.
In un quadro internazionale, in cui manca un ordine e in cui non c'è più un Paese guardiano (com'erano gli Stati Uniti), occorre che ciascuno si prenda le sue responsabilità. 

Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 20/10/2019

Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s...

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens...

Quella fascinazione per la destra e il populismo

Dietro Elon Musk si nasconde un progetto politico che di cristiano non ha nulla Elon Musk ha indicato l'Afd, il partito neonazista, come la scelta migliore per la Germania.  È un forte segnale, supportato dall'impero mediatico del tycoon amico di Trump.  In una recente intervista su X con la leader dell'Afd, Alice Weidel, Musk l'ha definita «l'ultima scintilla di speranza per la Germania». Weidel, da parte sua, ha qualificato Hitler come l'opposto di un conservatore e un uomo di destra: anzi era "comunista" per il suo statalismo. Ormai si dice tutto e il contrario di tutto: definire Hitler comunista è un falso, tanto che il Führer fece internare almeno 30 mila comunisti tedeschi da quell'irriducibile anticomunista che era. Anche se sinistra o destra ormai sono definizioni abbastanza sfumate, qui ci troviamo di fronte alla totale manipolazione.  Bisogna avere il coraggio intellettuale di superare la confusione e di capire quel che succede. Evaporat...