Passa ai contenuti principali

Tempo di conversione a Dio e all'amore per il prossimo

Foto Vatican News

Mentre con Isaia chiediamo sospirando «Sentinella, quanto resta della notte?», la fede deve cambiarci la vita


Quanto durerà ancora? È la domanda di tutti rispetto all'epidemia. Sembra la domanda del libro del profeta Isaia: «Sentinella, quanto resta della notte?». Il futuro non è ancora chiaro. Sono interessanti le discussioni di esperti, scienziati, medici sull'epidemia. Ma dopo? Ci sarà un giorno X e tutto riprenderà come prima? Il futuro dipende anche da noi, che siamo stati a casa e che abbiamo aspettato. Abbiamo imparato alcune lezioni in questi giorni difficili (tanto dolorosi per quanti hanno sofferto personalmente e nelle loro famiglie).
Abbiamo imparato il senso del limite. La sentinella del libro di Isaia non risponde direttamente alla domanda, ma dice: «Se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!».
In questi giorni di silenzio, quello delle nostre città senza gente per strada, abbiamo (almeno taluni) riscoperto una dimensione interiore. I Vangeli e la Bibbia sono stati letti più che in passato. Le preghiere tradizionali o spontanee, il rosario e altro hanno conosciuto una ripresa. Preghiere e Messe on line sono state molto seguite. La parola del Papa, tutti i giorni, è stata parecchio ascoltata. Toccante è stata la preghiera di Francesco Urbi et orbi in una piazza San Pietro vuota.
Oggi avvertiamo il distacco da una vita gridata, dall'uso aggressivo delle parole, come è stato per mesi sulla scena politica, e anche da un senso di onnipotenza personale. Nel silenzio di questi giorni, le parole ritrovano il valore. Un sapiente ebraico, Abraham Heschel, diceva sulla Seconda guerra mondiale: «Tutto ebbe inizio dall'impiego di parole brutali, dalla diffamazione, dall'uso distorto del linguaggio e della propaganda». La lezione di vita di queste settimane così fuori dall'ordinario ci rende - a mio avviso - tutti più responsabili.
Se ovviamente la "conversione" porta alla riscoperta di Dio, della preghiera, della solidarietà con l`altro, c'è un ulteriore aspetto da non trascurare. Ne parla da tempo papa Francesco: «la conversione ecologica». Non sono un esperto, ma è evidente che la "bulimia" ha consumato ecosistemi e foreste, le più ricche di biodiversità. Così gli animali selvatici, come i pipistrelli, si sono avvicinati all'uomo e al suo ambiente. È successo qualcosa di terribile, all'origine delle attuali epidemie. Non si può continuare a depredare l'ambiente. Bisogna liberarsi dalla «coscienza isolata e dell'autoreferenzialità», afferma il Papa nella Laudato si'.
E aggiunge: «Quando siamo capaci di superare l'individualismo, si può effettivamente produrre uno stile di vita alternativo e diventa possibile un cambiamento rilevante nella società». Quando si supera l'individualismo, si comincia a cambiare la società. È quella rivoluzione che parte da me e che nessuno può impedirmi. Dice la Laudato si': «È sempre possibile sviluppare una nuova capacità di uscire da se stessi verso l'altro». Vale per la questione ecologica, ma anche per la vita nella sua interezza. C'è bisogno di sviluppare una nuova capacità di uscire da sé, dalla coscienza isolata e prepotente, per vivere con gli altri e realizzare, cominciando da noi stessi, una società che abbia un futuro umano.

Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 5/4/2020

Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s...

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens...

La guerra non è inevitabile e il mondo non si deve rassegnare

Papa Francesco entrando all'Arena di Verona saluta Andrea Riccardi  È la costante profezia del Papa: per realizzarla, bisogna investire tutti su diplomazia e dialogo Papa Francesco ha presieduto, sabato 18 maggio, all'Arena di Verona, l'incontro Giustizia e pace si baceranno . L'"Arena di Pace", nata nel 1986, ha avuto sei edizioni. Due nel 1991, il periodo della prima guerra del Golfo, che segnò la massima mobilitazione per la pace. Dal 2003 questo evento non si teneva più.  Negli ultimi due decenni il movimento della pace ha coinvolto meno persone. Resta ancora in Italia un tessuto importante di realtà associative, ma complessivamente il tema della pace è uscito dal dibattito pubblico. Sembra un paradosso, si parla meno di pace proprio quando l'Europa si trova di fronte a un grave conflitto che, a partire dall'aggressione russa, sta dilaniando l'Ucraina. Si aggiunge la drammatica situazione in Terra Santa: l`aggressione terroristica d'Israe...