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Maria soccorso dei migranti: la cronaca diventa preghiera


Mater misericordiae, Mater spei e Solacium migrantium sono i nuovi titoli. L'ultimo corona un'intuizione di Pio XII

Papa Francesco ha aggiunto alle tradizionali tre nuove invocazioni lauretane: Mater misericordiae, Madre della misericordia, Mater spei, Madre della speranza, Solacium migrantium, Aiuto dei migranti. Non è una novità che i Papi introducano altre invocazioni. Giovanni Paolo II volle che Maria fosse invocata come "Madre della famiglia".
Mentre il mondo soffre le conseguenze della crisi del Covid-19, si sente il peso di un pessimismo diffuso, non solo sull'economia e il lavoro, ma anche sul futuro, Francesco introduce il tema della speranza: Maria è la "Madre della speranza" e la Chiesa indica il futuro con speranza, sapendo che, nonostante tutte le difficoltà, non siamo soli, ma accompagnati dalla presenza del Signore. La disperazione scoppia quando ci si sente abbandonati. La condizione di chi prega è la scoperta di non essere solo, abbandonato a sé stesso.
Papa Francesco alla messa per i migranti, l'8 Luglio 2019 - Foto Vaticano
L'invocazione alla Madre della misericordia è l'eredità del Giubileo della misericordia, in cui, come popolo di Dio, abbiamo compreso che la misericordia è il modo di vivere di ogni cristiano: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7). La sfida è vivere nella misericordia pur in un mondo violento, ma anche costruire un mondo di misericordia e di relazioni misericordiose.
Può suscitare sorpresa l'invocazione a "Maria, aiuto dei migranti". Qualcuno potrebbe dire che è l'intrusione di temi sociali o addirittura politici nella preghiera mariana. Ma la nostra preghiera, personale e comunitaria, è sempre carica di domande che riguardano le situazioni concrete, quindi anche sociali e persino politiche. Nelle litanie ci sono le preghiere a "Maria, salute degli infermi" e "consolatrice degli afflitti". E sempre, specie in tempo di guerra e laddove ci si combatte, Maria è stata invocata come "Regina della pace", nella convinzione che la preghiera guidi i cuori e le menti di chi combatte o dei registi della guerra verso la pace. In altre litanie Maria è invocata come "stella dei naviganti". Nei marosi delle tempeste forse tanti naviganti l'hanno invocata così.
È bello pensare che Maria, esule in Egitto con la sua famiglia, possa essere "aiuto dei migranti". La Libreria Editrice Vaticana ha ripubblicato (con un saggio di padre Baggio e mio) la costituzione apostolica di Pio XII del 1952, Exsul Familia. Qui il Papa dichiara che la famiglia di Nazaret è «il sostegno di tutti gli emigranti e pellegrini di ogni età e di ogni Paese, di tutti i profughi di qualsiasi condizione che, incalzati dalla persecuzione o dal bisogno, si vedono costretti ad abbandonare la patria». Niente di più spontaneo che invocare la Vergine come aiuto dei migranti. Siamo grati al Papa che allarga l'orizzonte della preghiera.
Del resto stiamo vivendo in un mondo dove cresce il numero delle persone in fuga. Sono 79 milioni e ottocentomila, di cui quasi 26 milioni sono rifugiati (e più della metà minori di 18 anni). Guardiamo a questo mondo con partecipazione, facciamo qualcosa per evitare nuove migrazioni (penso alla regolarizzazione dei lavoratori in Italia) e preghiamo per loro, esposti a tanti rischi, magari invocando "Maria, aiuto dei migranti".

Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 5/7/2020

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