Bisogna ridare un'anima alla politica: "Fratres omnes" esamina criticamente populismi e sovranismi che non lavorano per il bene comune
Il 3 ottobre papa Francesco ha firmato sulla tomba di san Francesco la lettera Fratelli tutti, la sua seconda enciclica sociale dopo Laudato si', dedicata all'ecologia integrale. Il nuovo testo è sulla fraternità e sull'amicizia sociale.
Parte dalla constatazione di come il mondo globalizzato, così frammentato, sia privo di «un progetto con grandi obiettivi per lo sviluppo di tutta l'umanità»: anzi, l'idea stessa «suona come un delirio». Invece l'enciclica è percorsa forse non da un progetto, ma da un ardente desiderio: «Possiamo far rinascere tra tutti un'aspirazione mondiale alla fraternità». La globalizzazione, che ha portato a un`unificazione come economia, informazione, comunicazioni, ha invece lasciato immensi vuoti umani, politici e spirituali, anzi, ha favorito processi conflittuali e identità contrapposte. Il cantiere della fraternità è aperto a tutti: Governi e Stati, religioni, ma anche gruppi sociali e singoli. Tutti possono divenire artigiani di pace per allontanare quelle che il Papa definisce «le ombre di un mondo chiuso».
Per il Papa, «il mercato da solo non risolve tutto»: è il mito sviluppatosi dopo 1'89, quando - con la caduta del comunismo - sembrava che l`economia di mercato avrebbe portato ovunque democrazia e prosperità. Oggi appare necessario rafforzare la presenza dello Stato e delle istituzioni internazionali di fronte alla «mano invisibile» della globalizzazione. Questo richiede una «migliore politica, posta al servizio del bene comune. Purtroppo, la politica», constata il Papa, «spesso ha assunto forme che ostacolano il cammino verso un mondo diverso».
Fratelli tutti esamina criticamente il fenomeno del populismo, del sovranismo, della strumentalizzazione del "popolo" a fini di potere, della contrapposizione ad altre nazioni. Bisogna però riconoscere che oggi il populismo è la politica di molti governi. L'enciclica evidenzia, d'altra parte, i limiti della visione liberale e individualista.
Introduce l'espressione "popolare" per indicare una politica rispettosa della realtà del popolo e dei corpi intermedi in cui si articola. Che vuol dire politica "popolare"? La fratellanza ha bisogno di una politica animata dalla "carità sociale": «ancora una volta» scrive il Papa, «invito a rivalutare la politica, che è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune». Una politica autentica può nutrire le persone di "senso sociale". Deve mirare alla costruzione di comunità, evitando la riduzione delle persone a individui, guidati dall'anonima azione disgregatrice dell`economia globale. La ricostruzione delle comunità è un compito della politica.
Le parole di Francesco non sono un sogno, bello ma astratto. Uno dei limiti dell'azione politica è la mancanza di anima, il ripiegamento sulla tattica, sull'interesse personale. Solo da una politica fatta con anima possono scaturire azioni e visioni che porteranno la società a essere migliore, ma anche che saranno antidoti agli odi populisti e alle contrapposizioni. La fratellanza, nella vita nazionale e locale come internazionale, colma i vuoti del presente e dà sostanza all'azione di tutti: Fratelli tutti è un sogno che può essere realizzato nell'opera di ogni giorno.
Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana dell'11/10/2020
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