Alighieri non ha soltanto "inventato" l`italiano ma grazie alla lingua ha disegnato una visione della realtà unificante ed educativa
Quando Dante Alighieri morì, nel 1321, l`Italia non era ancora una nazione. La lingua italiana non esisteva se non in forma embrionale e un uomo di cultura conosceva tutti gli argomenti. Era una cultura non specialistica, ma universale.La Divina Commedia ci consegna infatti una "summa" del pensiero e della cultura del Trecento ed è uno spartiacque. Non segna solo l'origine della nostra lingua e della nostra cultura ma anche un momento di passaggio. Da un lato risale alle radici classiche della nostra cultura, dall'altro apre una prospettiva sulle altre culture presenti nell`Europa del Trecento.
È capace di costruire una cultura e un mondo, Dante è un "costruttore". È un filosofo che struttura le forme del suo pensiero. Tra queste riconosciamo quelle della Cristianità medioevale, anche se è una cristianità che lotta per riaffermare i suoi principi. Dante vuole una religione verificata fino alle sue stesse origini. Ma, diversamente da quanto accade in questa epoca di relativismo, nell'opera dantesca ci sono i segni di un approccio unificante e non divisivo.
Questa via non divisiva è anche la posizione adeguata dell'Italia nel mondo globale. Ci siamo arrivati con uno spirito di introversione, convinti che saremmo potuti restare chiusi nei nostri confini nazionali. Invece bisogna sostenere l`estroversione italiana, con un`apertura analoga a quella del mondo dantesco e senza dubbio è la scelta migliore anche nell`attuale momento.
Negli stessi luoghi dove oggi si inaugura la manifestazione per Dante 700 si celebrano anche don Antonio Stoppani, fautore della conciliazione tra Stato e Chiesa nel Risorgimento, e Alessandro Manzoni che qui trascorse la sua infanzia e poi, nel 1868, guidò la commissione per l`unità linguistica e il buon italiano. Sono tre illustri esponenti di una cultura umanistica, è la cultura del dialogo. Non stiamo dichiarando, come abbiamo fatto in altre occasioni, che «siamo tutti afghani». Ma la
sorte dell`Afghanistan non ci deve lasciare indifferenti. C`è in Dante, ma anche in Stoppani e in Manzoni, c`è nella cultura italiana una lezione di responsabilità. Questi esuli sono innocenti come Dante fu exul immeritus ed è lecito menzionarli anche così in questa occasione. L`esperienza di Dante, infine, è un`autobiografia universale e colloca l`uomo nel suo ambiente fisico e spirituale. [...] «L`essenza stessa della percezione geniale del mondo - scrisse Pavel Florenskij - sta nella capacità di penetrare nel profondo delle cose» e la prospettiva dello scenario è tra i significati della profondità. Il mistico russo pagò cara la sua rivalutazione del medioevo dantesco, tolemaico, e cristiano. Si trova nel libro sugli Immaginari in geometria che parte dalla matematica per approdare alla dimensione fisica e teologica. L`ultimo e nono capitolo è riservato al concetto di spazio nella Commedia e dimostra l`universalità di Dante con la cosmologia della sua opera; è affine a quella di Einstein, Dante è molto attuale. [Questa] iniziativa, rivolgendosi anche ai giovani e giovanissimi, definisce Dante "un giovane di 700 anni". L`educazione dei giovani è cogente, il 13 settembre è anche la data di avvio del nuovo anno scolastico. Educare significa guidare e coltivare, dare forma, descrivere un percorso. Si educa anche la forza d`animo: lo ha fatto Primo Levi quando, ricordando Dante a memoria, si salvò la mente nel lager nazista di Auschwitz Monowitz. La cultura è un atto di responsabilità ed è una scelta di libero arbitrio, bisogna coltivarla con progettualità e metodo. L`obiettivo è quello di un`educazione umanistica che non tralascia la scienza e la spiritualità, che si serve di impegno e metodo e si dà l`obiettivo di recuperare la lezione classica offrendola con i più aggiornati mezzi di comunicazione. È la nostra visione di umanesimo digitale. La promuoviamo nella piattaforma Dante Global della Società Dante Alighieri, un monumento digitale dedicato al Sommo Poeta dove continueremo a offrire lingua e cultura sostenendo l'estroversione dell`Italia anche quando le celebrazioni del 2021 si saranno concluse.
sorte dell`Afghanistan non ci deve lasciare indifferenti. C`è in Dante, ma anche in Stoppani e in Manzoni, c`è nella cultura italiana una lezione di responsabilità. Questi esuli sono innocenti come Dante fu exul immeritus ed è lecito menzionarli anche così in questa occasione. L`esperienza di Dante, infine, è un`autobiografia universale e colloca l`uomo nel suo ambiente fisico e spirituale. [...] «L`essenza stessa della percezione geniale del mondo - scrisse Pavel Florenskij - sta nella capacità di penetrare nel profondo delle cose» e la prospettiva dello scenario è tra i significati della profondità. Il mistico russo pagò cara la sua rivalutazione del medioevo dantesco, tolemaico, e cristiano. Si trova nel libro sugli Immaginari in geometria che parte dalla matematica per approdare alla dimensione fisica e teologica. L`ultimo e nono capitolo è riservato al concetto di spazio nella Commedia e dimostra l`universalità di Dante con la cosmologia della sua opera; è affine a quella di Einstein, Dante è molto attuale. [Questa] iniziativa, rivolgendosi anche ai giovani e giovanissimi, definisce Dante "un giovane di 700 anni". L`educazione dei giovani è cogente, il 13 settembre è anche la data di avvio del nuovo anno scolastico. Educare significa guidare e coltivare, dare forma, descrivere un percorso. Si educa anche la forza d`animo: lo ha fatto Primo Levi quando, ricordando Dante a memoria, si salvò la mente nel lager nazista di Auschwitz Monowitz. La cultura è un atto di responsabilità ed è una scelta di libero arbitrio, bisogna coltivarla con progettualità e metodo. L`obiettivo è quello di un`educazione umanistica che non tralascia la scienza e la spiritualità, che si serve di impegno e metodo e si dà l`obiettivo di recuperare la lezione classica offrendola con i più aggiornati mezzi di comunicazione. È la nostra visione di umanesimo digitale. La promuoviamo nella piattaforma Dante Global della Società Dante Alighieri, un monumento digitale dedicato al Sommo Poeta dove continueremo a offrire lingua e cultura sostenendo l'estroversione dell`Italia anche quando le celebrazioni del 2021 si saranno concluse.
Elzeviro di Andrea Riccardi sul quotidiano Avvenire del 14 settembre 2021
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