Spegniamo il fuoco dell'odio prima che divampi nel mondo. Una riflessione sull'attentato a Salman Rushdie
Salman Rushdie - Foto di Christoph Kockelmann Esistono tanti giacimenti di fanatismo e pregiudizio pronti a esplodere. Serve una revisione personale e collettiva, anche da parte di noi cristiani Purtroppo, 33 anni dopo, la fatwa pronunciata dall'ayatollah Khomeyni è arrivata implacabilmente a destinazione con l'attentato allo scrittore Salman Rushdie, accusato di blasfemia e condannato a morte nel 1989 per la pubblicazione del suo libro Versetti satanici. Khomeyni, che sarebbe morto nello stesso anno, era tornato in Iran dieci anni prima per prendere la guida della rivoluzione iraniana e costruire un regime teocratico. Non tutti gli sciiti del mondo si identificano con la posizione del leader iraniano, ma questa è divenuta prevalente: alla fine degli anni Settanta, l'islam sciita si mostrava come un'efficace "teologia della liberazione"; non solo nella resistenza iraniana agli Stati Uniti, ma anche nella lotta a un Occidente considerato corrotto e imperial...