Passa ai contenuti principali

Quel popolo in fuga dalla miseria ai confini con gli Stati Uniti

Migranti al confine tra Messico e Stati Uniti - Ciudad Juárez Maggio 2023 - Foto Mara Girardi

Scaduta la norma per limitare le richieste di asilo, i flussi sono aumentati. Tantissimi i minori soli

In queste settimane, una folla dolente di candidati all'immigrazione si accalca ai confini meridionali degli Stati Uniti: dall'11 maggio è scaduta la misura introdotta nel 2020 da Donald Trump - la "norma 42" - servita per respingere i richiedenti asilo. L'ulteriore limitazione delle regole di entrata era stata adottata utilizzando le restrizioni antipandemiche. Dopo qualche incertezza, l'amministrazione Biden aveva deciso di non rinnovarle. Così in molti (pare circa 150 mila) provenienti dal Centroamerica si sono spostati verso la frontiera. 

Il Governo ha inviato 1.500 soldati sostenendo che non si tratta di dare il via al libero accesso, malgrado le accuse dei Repubblicani che governano gli Stati frontalieri con il Messico. L'amministrazione USA ha annunciato misure per arginare il flusso di migranti. Nell'era Trump la norma 42 impediva di richiedere asilo e consentiva agli agenti di frontiera di respingere o espellere subito. Spesso è anche avvenuto che i genitori venissero separati dai figli. 

Ora si è creato un clima di allarme in diverse città americane di confine. Come di solito avviene anche in Europa, l'unica risposta è securitaria. Anche in Messico il tema è delicato, specie dopo la tragica morte di quasi 40 migranti bruciati vivi all'interno del centro di raccolta di Ciudad Juarez prima di Pasqua. Dall'altro lato i trafficanti di esseri umani hanno fatto circolare la voce che la fine della norma 42 avrebbe riallargato le maglie per entrare negli USA. I fattori di spinta per emigrare sono tre: gli effetti della pandemia, il cambiamento climatico e l'insicurezza dei Paesi dell'America Centrale. Questi si stanno disfacendo, preda di Governi corrotti e autoritari. In Centroamerica gli USA continuano a favorire governi severi e dispotici. L'aspetto più delicato sono i minori non accompagnati che aumentano di numero: i genitori li lasciano partire da soli perché pensano che per i ragazzi sia più facile entrare. 

Un popolo sempre più vasto di bambini e giovanissimi si muove da solo, a rischio di cadere nelle trappole dei trafficanti di schiavi o di organi. L'amministrazione americana sta pensando di aprire in Guatemala e in Colombia "centri di elaborazione". L'intenzione è quella di favorire percorsi legali e alleggerire la pressione alla frontiera. 

Il tema migratorio è legato alle prossime primarie e presidenziali del 2024. Sullo sfondo di un dibattito sulla sostituzione etnica simile a quello europeo. Un recente sondaggio condotto ad aprile tra gli elettori degli Stati in bilico ha rilevato che il 52% degli elettori pensa che Biden sia troppo debole in materia di immigrazione. Ma l'opinione pubblica americana rimane incerta sul da farsi. La realtà è drammatica e il vero problema è la crisi degli Stati centroamericani, dove l'economia è in grave difficoltà e la sicurezza ai minimi storici. Bisogna affrontare insieme con intelligenza e umanità il dramma del popolo dei migranti.

Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 28/5/2023


Commenti

Post popolari in questo blog

Solo il cardinale Matteo Zuppi sta cercando davvero la pace

Il cardinale Matteo Zuppi ricevuto dal metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca  La Santa Sede non rompe mai le relazioni, specie in tempo di crisi, e si sforza di "umanizzare la guerra" La situazione in Ucraina, con una guerra quasi al terzo anno e l'inverno alle porte, si annuncia difficile. La resistenza ucraina, appoggiata dagli occidentali, non può bloccare il processo di decomposizione della società, anche a seguito di gravi distruzioni causate dai bombardamenti russi, con l'esodo all'estero di 7 milioni di ucraini. Il popolo sta pagando un prezzo enorme e non si vede la fine.  Intanto, in Russia, a Kazan, si sono riuniti, presieduti da Putin, i Brics cui partecipano Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran e altri. Nonostante non ci sia unanimità, la riunione a Kazan mostra che la Russia di Putin non è isolata. I governi occidentali - scrive Salvatore Settis s...

I corridoi lavorativi: modello di accoglienza e buon senso

Sono un modo sicuro per integrare i rifugiati e avere la manodopera di cui abbiamo bisogno La sorpresa è venuta dalla società italiana: a fronte dei 151.000 posti messi in palio dal decreto flussi (non stagionali), le domande degli italiani sono state oltre 690.000. Una massa di richieste a dimostrazione dell'enorme bisogno di manodopera in quasi tutti i settori. La decrescita demografica rende urgente cercare manodopera all'estero.  La paura e l'allarmismo hanno paralizzato la politica che non ha trovato una soluzione ragionevole. I Governi della Ue sono immobilizzati dallo spirito del tempo: paura dei migranti e idea che ognuno debba fare da sé.  Ma i dati parlano chiaro: l'economia europea ha bisogno di manodopera, ma soprattutto l'inverno demografico rende sempre più urgente un rimedio. In Italia c'è forte inquietudine: secondo i dati dell'Istituto Cattaneo, dovremo andare a cercare gli immigrati, pena il crollo dell'economia perché per cinque pens...

La guerra non è inevitabile e il mondo non si deve rassegnare

Papa Francesco entrando all'Arena di Verona saluta Andrea Riccardi  È la costante profezia del Papa: per realizzarla, bisogna investire tutti su diplomazia e dialogo Papa Francesco ha presieduto, sabato 18 maggio, all'Arena di Verona, l'incontro Giustizia e pace si baceranno . L'"Arena di Pace", nata nel 1986, ha avuto sei edizioni. Due nel 1991, il periodo della prima guerra del Golfo, che segnò la massima mobilitazione per la pace. Dal 2003 questo evento non si teneva più.  Negli ultimi due decenni il movimento della pace ha coinvolto meno persone. Resta ancora in Italia un tessuto importante di realtà associative, ma complessivamente il tema della pace è uscito dal dibattito pubblico. Sembra un paradosso, si parla meno di pace proprio quando l'Europa si trova di fronte a un grave conflitto che, a partire dall'aggressione russa, sta dilaniando l'Ucraina. Si aggiunge la drammatica situazione in Terra Santa: l`aggressione terroristica d'Israe...