Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2025

L'Africa "ostaggio" delle armi e degli interessi stranieri

Famiglie sfollate dopo l'arrivo delle truppe dell'M23, Goma 11 febbraio  - Foto di Yvonne Kapinga Gli Stati sono deboli, spesso corrotti e soggetti a molteplici attori esterni che alimentano le crisi A Goma, nel Nord Kivu, regna la paura. Sono entrate le truppe del movimento M23, appoggiate dai ruandesi. Non c'è pace in questa regione, con 680.000 rifugiati, stipati nei campi (cui si sono aggiunti altri 180.000 per il nuovo conflitto), ricca di minerali, tra cui terre rare e coltan, l'80% di quello mondiale.  Molti si chiedono se non sia intenzione dei ribelli avanzare fino a Kinshasa, capitale del Congo, per far cadere il regime del presidente Tshisekedi. È la traiettoria di Laurent Désiré Kabila nel 1997, quando rovesciò il regime di Mobutu. A Goma l'esercito congolese si è dissolto: non è il presagio di quanto accadrà nel resto del Paese, nonostante il presidente Tshisekedi invochi la resistenza?  Quel che accade in Kivu non è un'eccezione in Africa. Il co...

L'universalismo del Papa si confronta con la visione di Trump

Papa Francesco incontra il corpo diplomatico il 9 Gennaio - Foto da Vatican Media La Chiesa cattolica crede in un multilateralismo fondato sul dialogo e sul mutuo rispetto Donald Trump si confronta con l'universalismo di papa Francesco. Due prospettive molto diverse, anche se la Santa Sede ha reagito all'elezione in modo diplomatico con un messaggio del Papa che chiede a Dio «sapienza, forza e protezione» per il neoeletto. Già il Papa ha manifestato al presidente le sue preoccupazioni: «Ispirato dagli ideali della Nazione, terra di opportunità e di accoglienza per tutti, spero che sotto la Sua guida il popolo americano prosperi e si impegni sempre nella costruzione di una società più giusta, in cui non ci sia spazio per l'odio, la discriminazione o l'esclusione».  Trump però va verso una rapida e radicale espulsione dei migranti.  Francesco ha detto nella trasmissione Che tempo che fa a Fabio Fazio: «Se è vero, sarà una disgrazia, perché fa pagare ai poveri disgraziat...

Gaza: Le incertezze di un'intesa minacciata da un muro d'odio

Palestinesi rientrano a Jabaliya, nel Nord di Gaza, alla luce del tramonto - Foto da x.com La pressione americana ha messo alle strette il premier Netanyahu, che mira a restare al potere Il piano della tregua a Gaza è quello di Joe Biden, ma Donald Trump ha deciso di sostenerlo. Probabilmente la pressione americana delle amministrazioni, quella uscente e quella entrante, ha messo in difficoltà il riluttante primo ministro Netanyahu, convinto della sua strategia bellicosa su Gaza. Israele ha bisogno dell'appoggio Usa, ma in particolare è Netanyahu che vuole restare al potere, anche perché i giudici continuano a inseguirlo. Nonostante la tregua giunga con mesi di ritardo e il dramma dei 50.000 morti palestinesi (forse di più), molti oppositori israeliani ammettono che l'indebolimento di Hezbollah e dell'Iran siano un successo del Governo.  Sono in molti, inclusi i Paesi arabi sunniti, ad essere soddisfatti del nuovo quadro geopolitico in cui l'asse sciita è spezzato. P...

Quella fascinazione per la destra e il populismo

Dietro Elon Musk si nasconde un progetto politico che di cristiano non ha nulla Elon Musk ha indicato l'Afd, il partito neonazista, come la scelta migliore per la Germania.  È un forte segnale, supportato dall'impero mediatico del tycoon amico di Trump.  In una recente intervista su X con la leader dell'Afd, Alice Weidel, Musk l'ha definita «l'ultima scintilla di speranza per la Germania». Weidel, da parte sua, ha qualificato Hitler come l'opposto di un conservatore e un uomo di destra: anzi era "comunista" per il suo statalismo. Ormai si dice tutto e il contrario di tutto: definire Hitler comunista è un falso, tanto che il Führer fece internare almeno 30 mila comunisti tedeschi da quell'irriducibile anticomunista che era. Anche se sinistra o destra ormai sono definizioni abbastanza sfumate, qui ci troviamo di fronte alla totale manipolazione.  Bisogna avere il coraggio intellettuale di superare la confusione e di capire quel che succede. Evaporat...

Notre-Dame: segno d'una Chiesa che illumina il mondo

La riapertura di Notre-Dame il 7 Dicembre - Foto Diocesi di Parigi © Julio Piatti / Notre-Dame de Paris La riapertura ci ricorda che siamo gli eredi di un passato più grande di noi L'incendio della basilica di Notre-Dame a Parigi, la notte tra il 15 e il 16 aprile 2019, ha lasciato il mondo con il fiato sospeso. Lo si è visto dall'imponente raccolta per la sua ricostruzione, 900 milioni offerti da 340 mila donatori. Altre cattedrali francesi hanno subito gravi incidenti, ma non hanno suscitato queste emozioni.  C'è però un interrogativo di fondo di fronte a quanto accaduto alla basilica: l'incendio ha simbolizzato per alcuni la crisi "terminale" della Chiesa in Francia e in Europa. Se Notre-Dame bruciava, forse anche la Chiesa stava bruciando vista la riduzione dei fedeli, dei preti e dei religiosi, l'accorpamento delle parrocchie, il calo della pratica religiosa. La Chiesa brucia? Ho lanciato questa domanda in un libro di qualche anno fa...  Sabato e dom...

Il monito di Mattarella contro la "cultura dello scontro"

Il presidente Mattarella interviene in occasione dell'incontro di fine d'anno con i rappresentanti delle istituzioni il 17 Dicembre - Foto Quirinale Il clima di guerra, l'odio e l'imbarbarimento del linguaggio minacciano la democrazia Il presidente Mattarella ha tenuto, il 17 dicembre scorso, un discorso tanto impegnativo quanto preoccupato ai rappresentanti delle istituzioni. Sono preoccupazioni su cui conviene soffermarsi, perché il periodo attuale, come quadro internazionale e come società italiana, è caratterizzato da una transizione profonda, non chiara nei suoi esiti.  È un tempo segnato dalla guerra e dalla scomparsa - lo abbiamo più volte segnalato anche su queste pagine - della pace come prospettiva globale. Mattarella, da parte sua, ha detto: «Oggi prevale il conflitto. La politica e la diplomazia appaiono sovente accantonate dalla scelta delle armi, operata da chi ha dato avvio alla guerra. Le istituzioni sovranazionali ne risultano indebolite».  Questo si...