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Visualizzazione dei post da 2025

La politica "multiallineata" del presidente turco Erdogan

Erdogan alla riunione dei BRICS a Kazan - Ottobre 2024 -Foto da Presidenza della Turchia Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e leader del Partito repubblicano del popolo (Chp, fondato da Atatürk), è stato arrestato con l'accusa di corruzione. Il giorno prima gli era stata annullata la laurea, necessaria per candidarsi alla presidenza della Repubblica.  Erdogan ha già utilizzato altre volte i giudici per mettere fuori gioco gli avversari. Del resto così fecero i kemalisti contro di lui nel 1997, proprio quando era sindaco di Istanbul: condannato a dieci mesi, ridotti a quattro per "aver fomentato l'odio religioso", non poté diventare primo ministro malgrado la vittoria elettorale del suo partito e fu sostituito da Abdullah Gul tra il 2000 e il 2002. La persecuzione gli dette, però, un'enorme popolarità. Potrebbe accadere anche a Imamoglu, un avversario forte (come si è visto alle recenti primarie), pio praticante e nazionalista di Trebisonda, apprezzato dai laici....

Stati Uniti e Russia si sono trovati d'accordo sulla fine del conflitto in Ucraina - troppi un milione di morti e feriti - ma ci vorrà tempo per la composizione dei vari interessi

L'incontro a Gedda tra la delegazione statunitense e quella ucraina l'11 Marzo Le presidenze "muscolari" di Russia e Stati Uniti costringono l'Unione a ripensare al proprio ruolo Mezza tregua: questo il risultato del primo colloquio tra Donald Trump e Vladimir Putin. Gli Usa hanno fatto un vistoso passo indietro rispetto a Joe Biden, riconoscendo a Mosca una partnership. Al primo passo seguirà il negoziato per la tregua completa e un accordo sul Mar Nero. C'è stato lo scambio di prigionieri: i russi si sono impegnati a rilasciare i bambini rapiti. Infine si tratterà per concludere la contesa. Stati Uniti e Russia si sono trovati d'accordo sulla fine del conflitto - troppi un milione di morti e feriti - ma ci vorrà tempo per la composizione dei vari interessi. Da considerare il fatto che i due leader hanno parlato anche di energia, dollaro, Artico e Marte: i russi si sono detti interessati a discutere con Elon Musk.  Il dialogo affronta le narrazioni contr...

Un continente-fortezza è uno strappo alla cultura dell'Unione: bellicismo e rimpatrio dei profughi sono estranei al sogno europeo

Andrea Riccardi interviene alla manifestazione per l'Europa il 15 Marzo Un nuovo regolamento intende uniformare in modo più «rigido, snello ed efficace» i rimpatri La storia corre veloce. Gli europei hanno abolito da tempo le frontiere interne dell'Unione. Ma oggi si sentono minacciati: almeno parte degli elettori e dei politici. La guerra russa in Ucraina è il primo fatto che spaventa Polonia e Baltici, ma non solo. Trump non garantisce più la protezione americana.  C'è poi la questione dei rifugiati e migranti. L'impatto con loro genera una reazione in parte dell'elettorato.   La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato un progetto di riarmo per rafforzare gli eserciti nazionali, pur in un quadro europeo e con un impegno per l`industria militare europea. E, d'altra parte, un regolamento comune europeo per il sistema dei rimpatri.   Nei primi nove mesi del 2024 sono state emesse dagli Stati europei 327 mila espulsioni, ma ne so...

Una pace senza dialogo è premessa di nuove guerre - La diplomazia è stata emarginata. Bisogna restituire autorità alle istituzioni internazionali

Siamo in una fase nuova dei rapporti internazionali. Questa fase è stata inaugurata dalla riabilitazione della guerra e della forza come strumenti per risolvere i conflitti e imporre i propri interessi. La guerra in Ucraina ne è un esempio. Un conflitto, voluto dai russi, cui ha risposto un'inaspettata resistenza ucraina, mai affrontato diplomaticamente.  Gli occidentali, che hanno fin dall'inizio appoggiato Kyiv, non hanno lavorato anche per una soluzione della guerra, il cui prezzo è stato pagato dagli ucraini. La diplomazia, in quasi tutte le crisi, è in disarmo o irrisa. Il duro colloquio del presidente Trump con Zelensky alla Casa Bianca ha mostrato la crisi della diplomazia di fronte ai riflettori. La diplomazia è anche riservatezza. Del resto siamo nel tempo della trasparenza assoluta, quindi l'esibizione della forza non viene nascosta.  Non si può negare che Trump abbia reintrodotto il tema della pace, tanto occultato. Il presidente mira forse ad allentare il rappo...

Le grandi sfide dei Paesi asiatici in un mondo multipolare

La riproduzione tridimensionale della conferenza di Bandung esposta nel museo che ricorda l'evento - Foto Sant'Egidio Il confronto con quest'area del mondo impone azioni fondate sul dialogo tra culture e religioni L'Occidente vive una crisi tra gli Usa di Trump e l'Europa: il futuro dell'Ucraina, aggredita dalla Russia e in guerra, è al centro del dibattito. Gli europei lo sentono come una grave questione mondiale. Ma gran parte del mondo, specie l'Asia, vede il problema in modo relativo.  Una grande potenza, la Cina, ha un'altra agenda. L'India, ormai il Paese più popoloso del pianeta, che non ha una politica internazionale impegnata come la Cina, pesa però a livello politico e economico. È la più grande democrazia del mondo, ma sta subendo una trasformazione in senso autoritario con il Governo Modi, fondato sull'ideologia nazionalista dell' hindutva , un induismo politico nativista e anti-islamico, nato negli anni Venti con un debito vers...

La tragedia di un'Ucraina dissanguata da anni di guerra

Un gruppo di bambini e di giovani ucraini costretto ad interrompere le attività per trovare riparo in un rifugio antiaereo - Foto Sant'Egidio L'incontro con Putin è una buona notizia, perché la diplomazia resta l'unica via per la pace, ma... Donald Trump e Vladimir Putin forse si incontreranno in Arabia Saudita. É una buona notizia: il primo risultato dello scambio riservato tra le due capitali. I russi hanno confermato l'annuncio degli americani sostenendo che la preparazione del vertice è già iniziata.  Con la sua mossa Trump ha riconosciuto a Putin il suo stesso livello. La Russia è considerata alla pari, come Mosca chiede dai tempi di Obama che l'aveva derubricata a "potenza regionale". Gli imperi vogliono mettere ordine nel caos: sembra questa l'intenzione di Trump. Sull'Ucraina l'idea dell`amministrazione Usa è dare subito il via alla tregua e poi negoziare sulla base dei propri interessi (terre rare ecc.).  Dopo la telefonata con il le...

La lezione di Anastasio, che ridiede vita alla Chiesa in Albania

Anastasio presiede la liturgia a Tirana il 6 Settembre 2015 - Foto Sant'Egidio Spentosi a 95 anni, il patriarca ortodosso insegnò che gli egoismi non portano alla pace La Chiesa può rinascere. Era evidente ai funerali dell'arcivescovo ortodosso Anastasio d`Albania, morto a 95 anni, celebrati il 29 gennaio. Si è visto come la Chiesa sia risorta con un popolo radunato attorno a lui nella Cattedrale della Resurrezione a Tirana, da lui costruita e inaugurata nel 2014, dopo che quella antica era stata distrutta dal regime comunista per far posto alla costruzione di un albergo. Infatti, con l'avvento del regime comunista nel 1945, tutte le religioni sono state perseguitate: islam sunnita, ortodossi, cattolici e bekthasi (musulmani sufi, di derivazione sciita, con aspetti sincretici).  Nel 1967, addirittura, il dittatore Enver Hoxha aveva proclamato l'Albania primo Stato ateo del mondo, mentre era interdetto e severamente punito ogni atto religioso. Chiese, moschee, monaste...

L'Africa "ostaggio" delle armi e degli interessi stranieri

Famiglie sfollate dopo l'arrivo delle truppe dell'M23, Goma 11 febbraio  - Foto di Yvonne Kapinga Gli Stati sono deboli, spesso corrotti e soggetti a molteplici attori esterni che alimentano le crisi A Goma, nel Nord Kivu, regna la paura. Sono entrate le truppe del movimento M23, appoggiate dai ruandesi. Non c'è pace in questa regione, con 680.000 rifugiati, stipati nei campi (cui si sono aggiunti altri 180.000 per il nuovo conflitto), ricca di minerali, tra cui terre rare e coltan, l'80% di quello mondiale.  Molti si chiedono se non sia intenzione dei ribelli avanzare fino a Kinshasa, capitale del Congo, per far cadere il regime del presidente Tshisekedi. È la traiettoria di Laurent Désiré Kabila nel 1997, quando rovesciò il regime di Mobutu. A Goma l'esercito congolese si è dissolto: non è il presagio di quanto accadrà nel resto del Paese, nonostante il presidente Tshisekedi invochi la resistenza?  Quel che accade in Kivu non è un'eccezione in Africa. Il co...

L'universalismo del Papa si confronta con la visione di Trump

Papa Francesco incontra il corpo diplomatico il 9 Gennaio - Foto da Vatican Media La Chiesa cattolica crede in un multilateralismo fondato sul dialogo e sul mutuo rispetto Donald Trump si confronta con l'universalismo di papa Francesco. Due prospettive molto diverse, anche se la Santa Sede ha reagito all'elezione in modo diplomatico con un messaggio del Papa che chiede a Dio «sapienza, forza e protezione» per il neoeletto. Già il Papa ha manifestato al presidente le sue preoccupazioni: «Ispirato dagli ideali della Nazione, terra di opportunità e di accoglienza per tutti, spero che sotto la Sua guida il popolo americano prosperi e si impegni sempre nella costruzione di una società più giusta, in cui non ci sia spazio per l'odio, la discriminazione o l'esclusione».  Trump però va verso una rapida e radicale espulsione dei migranti.  Francesco ha detto nella trasmissione Che tempo che fa a Fabio Fazio: «Se è vero, sarà una disgrazia, perché fa pagare ai poveri disgraziat...

Gaza: Le incertezze di un'intesa minacciata da un muro d'odio

Palestinesi rientrano a Jabaliya, nel Nord di Gaza, alla luce del tramonto - Foto da x.com La pressione americana ha messo alle strette il premier Netanyahu, che mira a restare al potere Il piano della tregua a Gaza è quello di Joe Biden, ma Donald Trump ha deciso di sostenerlo. Probabilmente la pressione americana delle amministrazioni, quella uscente e quella entrante, ha messo in difficoltà il riluttante primo ministro Netanyahu, convinto della sua strategia bellicosa su Gaza. Israele ha bisogno dell'appoggio Usa, ma in particolare è Netanyahu che vuole restare al potere, anche perché i giudici continuano a inseguirlo. Nonostante la tregua giunga con mesi di ritardo e il dramma dei 50.000 morti palestinesi (forse di più), molti oppositori israeliani ammettono che l'indebolimento di Hezbollah e dell'Iran siano un successo del Governo.  Sono in molti, inclusi i Paesi arabi sunniti, ad essere soddisfatti del nuovo quadro geopolitico in cui l'asse sciita è spezzato. P...

Quella fascinazione per la destra e il populismo

Dietro Elon Musk si nasconde un progetto politico che di cristiano non ha nulla Elon Musk ha indicato l'Afd, il partito neonazista, come la scelta migliore per la Germania.  È un forte segnale, supportato dall'impero mediatico del tycoon amico di Trump.  In una recente intervista su X con la leader dell'Afd, Alice Weidel, Musk l'ha definita «l'ultima scintilla di speranza per la Germania». Weidel, da parte sua, ha qualificato Hitler come l'opposto di un conservatore e un uomo di destra: anzi era "comunista" per il suo statalismo. Ormai si dice tutto e il contrario di tutto: definire Hitler comunista è un falso, tanto che il Führer fece internare almeno 30 mila comunisti tedeschi da quell'irriducibile anticomunista che era. Anche se sinistra o destra ormai sono definizioni abbastanza sfumate, qui ci troviamo di fronte alla totale manipolazione.  Bisogna avere il coraggio intellettuale di superare la confusione e di capire quel che succede. Evaporat...

Notre-Dame: segno d'una Chiesa che illumina il mondo

La riapertura di Notre-Dame il 7 Dicembre - Foto Diocesi di Parigi © Julio Piatti / Notre-Dame de Paris La riapertura ci ricorda che siamo gli eredi di un passato più grande di noi L'incendio della basilica di Notre-Dame a Parigi, la notte tra il 15 e il 16 aprile 2019, ha lasciato il mondo con il fiato sospeso. Lo si è visto dall'imponente raccolta per la sua ricostruzione, 900 milioni offerti da 340 mila donatori. Altre cattedrali francesi hanno subito gravi incidenti, ma non hanno suscitato queste emozioni.  C'è però un interrogativo di fondo di fronte a quanto accaduto alla basilica: l'incendio ha simbolizzato per alcuni la crisi "terminale" della Chiesa in Francia e in Europa. Se Notre-Dame bruciava, forse anche la Chiesa stava bruciando vista la riduzione dei fedeli, dei preti e dei religiosi, l'accorpamento delle parrocchie, il calo della pratica religiosa. La Chiesa brucia? Ho lanciato questa domanda in un libro di qualche anno fa...  Sabato e dom...

Il monito di Mattarella contro la "cultura dello scontro"

Il presidente Mattarella interviene in occasione dell'incontro di fine d'anno con i rappresentanti delle istituzioni il 17 Dicembre - Foto Quirinale Il clima di guerra, l'odio e l'imbarbarimento del linguaggio minacciano la democrazia Il presidente Mattarella ha tenuto, il 17 dicembre scorso, un discorso tanto impegnativo quanto preoccupato ai rappresentanti delle istituzioni. Sono preoccupazioni su cui conviene soffermarsi, perché il periodo attuale, come quadro internazionale e come società italiana, è caratterizzato da una transizione profonda, non chiara nei suoi esiti.  È un tempo segnato dalla guerra e dalla scomparsa - lo abbiamo più volte segnalato anche su queste pagine - della pace come prospettiva globale. Mattarella, da parte sua, ha detto: «Oggi prevale il conflitto. La politica e la diplomazia appaiono sovente accantonate dalla scelta delle armi, operata da chi ha dato avvio alla guerra. Le istituzioni sovranazionali ne risultano indebolite».  Questo si...