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Quella fascinazione per la destra e il populismo


Dietro Elon Musk si nasconde un progetto politico che di cristiano non ha nulla

Elon Musk ha indicato l'Afd, il partito neonazista, come la scelta migliore per la Germania. È un forte segnale, supportato dall'impero mediatico del tycoon amico di Trump. 

In una recente intervista su X con la leader dell'Afd, Alice Weidel, Musk l'ha definita «l'ultima scintilla di speranza per la Germania». Weidel, da parte sua, ha qualificato Hitler come l'opposto di un conservatore e un uomo di destra: anzi era "comunista" per il suo statalismo. Ormai si dice tutto e il contrario di tutto: definire Hitler comunista è un falso, tanto che il Führer fece internare almeno 30 mila comunisti tedeschi da quell'irriducibile anticomunista che era. Anche se sinistra o destra ormai sono definizioni abbastanza sfumate, qui ci troviamo di fronte alla totale manipolazione. 

Bisogna avere il coraggio intellettuale di superare la confusione e di capire quel che succede. Evaporate le culture politiche, è saltato anche il principio della non contraddizione. Oggi tante posizioni sembrano una vera coincidenza di contraddizioni. 

L'interventismo di Musk, con il suo forte potere mediatico globale, può catalizzare destre e populisti. Sono forze che devono il loro successo al fatto di rispondere al bisogno di elettori spaesati in un universo globale troppo grande, che si sentono minacciati nel loro mondo. C'è poi la sorprendente attrazione di politici ed elettorati europei verso Putin, che si manifesta - ad esempio - con la candidatura del nazional-populista Georgescu in Romania o con la politica filorussa di Fico in Slovacchia. 

Victor Orbàn, premier ungherese di una democrazia illiberale, ha buoni rapporti con Putin, per i governi occidentali nemico della democrazia e della libertà. La gente non si sente protetta. Lo Stato nazionale appare debole di fronte all'immigrazione; quello sociale difende meno i cittadini; i gruppi sociali si dissolvono e si è più soli. I partiti nazional-populisti accolgono la protesta e offrono valori e identità. Non si tratta però di una riedizione della cristianità: Dio, Patria e famiglia, etica cristiana e altro. In genere sono valori "gridati" che rassicurano. 

Ma - lo ripeto - le destre non sono la riedizione del modello cristiano. Marine Le Pen, con il partito del Fronte nazionale, ha votato per l'inserzione dell`aborto nella costituzione francese e tiene le distanze dal tradizionalismo cattolico. 

La Weidel definisce il suo partito "libertario e conservatore" e ha ufficialmente una compagna dello Sri Lanka e due figli adottati. L'individualismo della donna e dell`uomo del XXI secolo non viene rinnegato in nome di una morale tradizionalista e cristiana. 

Si crede di difendere l'identità dei propri Paesi da un mondo globale invasivo lottando contro l'Islam, i migranti, il multiculturalismo. I valori tradizionali - come scrive Mario Giro - sono "slogan vuoti evocati". Laddove le destre estreme vincono non si ritorna al fascismo, ma si tratta di regimi "post-liberali", più o meno autoritari, con una concentrazione di poteri nella figura del leader (e fastidio per i pesi e contrappesi dei sistemi liberali e parlamentari). È una strada che porta a discostarsi dalla democrazia liberale europea, che spesso non ha dato buona prova di sé e non costituisce sempre una chiara alternativa. Bisognerà vedere come l'America di Trump eserciterà un'influenza in un mondo che rapidamente sta cambiando.


Editoriale di Andrea Riccardi su Famiglia Cristiana del 19/1/2025

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